Cronaca
9 Agosto 2018
Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione chiede la videosorveglianza. La direzione del Sant'Anna: "Impossibile coprire un'area così vasta"

Piromani in azione nei bagni dell’ospedale di Cona

di Redazione | 2 min

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Due cestini di rifiuti hanno preso fuoco in due bagni dell’ospedale di Cona. Un doppio attacco incendiario, avvenuto nei servizi igienici dell’ingresso 3 dialisi e dei locali all’1D1, che fa presagire il ritorno in azione dei piromani che già in passato hanno preso di mira il nosocomio ferrarese.

L’accaduto, risalente allo scorso 31 luglio e denunciato nella stessa giornata dagli uffici ospedalieri al posto di polizia situato al Sant’Anna, è stato segnalato ai quotidiani locali dal Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione.

“Questa ‘mania incendiaria’, oltre che periodica, sembrerebbe inarrestabile” commenta il portavoce Aldo Ferrante che – “considerato che questo non è il primo incendio che delinquenti appiccano ai danni dell’ospedale, quindi della collettività” – chiede al direttore generale Tiziano Carradori perché l’ospedale di Cona “non si è ancora dotato di un sistema di videosorveglianza che consenta di individuare gli incivili e i mascalzoni in genere, piromani compresi, che provocano danno alla cosa pubblica”.

“Con un idoneo sistema di vigilanza elettronica H24 sarebbe possibile individuare tutti coloro che utilizzano l’ospedale per fini diversi da quello per cui è stato concepito – prosegue Ferrante -. Tra l’altro, permetterebbe di riconoscere chi si rivolge al Pronto Soccorso per necessità sanitarie da coloro che si rifugiano nell’ospedale per passare la notte in un ambiente riscaldato con servizi igienici, a discapito di chi ha veramente bisogno, oppure identificare quei malviventi incendiari che si nascondono dietro l’inadeguatezza del controllo ambientale per provocare incendi”.

Per questo, il Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione chiede al dg Carradori di convocare una “riunione con tutti gli stakeholders per ascoltare osservazioni e suggerimenti per risolvere definitivamente queste problematiche e per verificare l’adeguatezza dei servizi erogati da Coopservice di Cavriago (RE) che gestisce i servizi integrati di vigilanza armata, portierato e altri servizi dal 2016 al 2019 per un importo complessivo presunto di spesa di 1.499.758 euro”.

La direzione sanitaria comunica di aver già fatto “valutazioni sull’installazione di un impianto di videosorveglianza”, possibilità poi accantonata perché “è impossibile coprire con le telecamere un’area così vasta” e quindi si trasformerebbe in una operazione “infruttuosa”. Se la notizia non è stata diffusa sulla stampa non è un caso: “Su suggerimento delle forze dell’ordine – ribadisce la direzione del Sant’Anna che un’ora dopo il principio di incendio, spento da due tecnici di una ditta esterna, aveva già sporto denuncia al posto di polizia -, abbiamo preferito non avvisare i media per evitare atti emulativi e per non dare visibilità all’autore di questo stupido gesto vandalico”.

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