Economia e Lavoro
26 Luglio 2018
Il presidente di Ascom Giulio Felloni: " il sistema di raccolta oggi dà più problemi che soddisfazioni"

Musacci: “Le calotte incrementano i dati di sofferenza e frenano le imprese”

di Redazione | 2 min

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Secondo uno studio di Confcommercio “la tassa rifiuti Tari continua a rappresentare un peso insostenibile e spesso ingiustificato, se si considerano le iniquità che lo caratterizzano per le imprese del territorio”.

Il report, presentato in quello che è stato definito una sorta di “Tari Day”, è commentato così da Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara: “Da sempre abbiamo puntato la nostra attenzione anche sul nuovo sistema di raccolta qui a Ferrara che privo di una fase di test vera e propria oggi dà più problemi che soddisfazioni. Stiamo raccogliendo gli elementi per capire se il nuovo sistema di raccolti rifiuti entrato in vigore il 1 gennaio 2018 premierà davvero i virtuosi. Per questo abbiamo attivato un servizio di analisi delle bollette Hera e stiamo raccogliendo le segnalazioni delle nostre imprese associate”.

“Ribadiamo che ci sono alcune categorie a Ferrara (i pubblici esercizi, ortofrutta, alberghi) che soffrono di più rispetto alla media nazionale e spesso regionale” ha voluto sottolineare Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe Confcommercio. I dati forniti evidenziano che l’aliquota media Tari nel rapporto euro per metro quadro nel 2016, per i ristoranti a Ferrara era di 14,90 contro una media nazionale del 13,72 e del 15,92 regionale; per i bar il rapporto è 13,24 contro i 10,68 della media nazionale e il 12,61 regionale.  Secondo Musacci “la Tari a Ferrara e il sistema calotte” rischiano quindi di “incrementare questi dati di sofferenza a discapito delle imprese”.

Secondo uno studio (fonte www.opencivitas.it, sito promosso dal Dipartimento delle finanze e dalla Sose per determinare i fabbisogni standard delle amministrazioni locali) la città di Ferrara spenderebbe oltre oltre 2 milioni di euro in più rispetto al proprio fabbisogno.

Questa è la posizione di Ascom Ferrara: “Dai dati emersi risulta evidente come sia urgente una profonda revisione dell’intero sistema capace di superare definitivamente la logica dei coefficienti presuntivi di produzione, con un sistema che rispetti il principio europeo “chi inquina paga”, che tenga conto di specifiche esenzioni/agevolazioni per le attività stagionali e per le aree scoperte operative, e che venga confermato il principio secondo il quale il tributo non è dovuto, né in parte fissa né in parte variabile, per i rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato a recupero. Sarà fondamentale, inoltre, introdurre misure che leghino in maniera sempre più vincolante la determinazione dei costi del servizio a parametri di efficienza ed a misure volte a garantire un’equa e oggettiva ripartizione tra la componente domestica e non domestica e tra parte fissa e variabile”.

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