Attualità
4 Luglio 2018
Oggi rimozione dell'impalcatura, a settembre chiude il cantiere, poi l'appalto da 10 milioni per il museo. Maisto: "Sarà vivace e attivo"

Palazzo Massari svela la facciata originaria: il museo aprirà nel 2022 

di Elisa Fornasini | 2 min

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Palazzo Massari torna agli antichi splendori, nel vero senso del termine. La facciata, che ormai i ferraresi si erano abituati a vedere di un intenso colore rosso, è riapparsa nei suoi colori originari, più tenui e ‘spugnati’. Oggi si concluderà lo smontaggio dell’impalcatura che da più di un anno imbavagliava l’esterno dello storico palazzo di corso Porta Mare, oggetto di un corposo cantiere post sisma che si concluderà a inizio settembre.

“Lo scoprimento della facciata restaurata è l’ultimo significativo passaggio del cantiere, aperto nell’ottobre 2016 per il consolidamento strutturale interno ed esterno di uno dei palazzi principali della città, pesantemente lesionato dal sisma del 2012″ annuncia l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, orgoglioso di “poter mostrare palazzo Massari così com’era, con un colpo d’occhio bello e interessante”.

La “felice scoperta” dei colori originali è avvenuta durante le analisi storico-scientifiche delle restauratrici Cinzia Bucchi e Maria Chiara Cenacchi che, insieme all’architetto Raffaella Vitale e ai tecnici della Soprintendenza, hanno simulato la volontà progettuale del ‘500, “affrontando le difficoltà delle scialbature bianche e rosse: ci sono voluti quattro colori spugnati per non dare un effetto compatto e imitare la pietra naturale nel rispetto dei materiali”.

Lo sguardo si posa presto all’interno. “Le opere strutturali sono concluse, mancano i restauri in quattro stanze e alcuni interventi nella palazzina Cavalieri di Malta” spiega la dirigente del Servizio Beni Monumentali Natascia Frasson, intenzionata a ripensare anche i tendaggi perché le “tradizionali tende rosse alla ferrarese non si sposano più con la facciata restaurata”.

Mentre il cantiere di Emiliana Restauri si avvia alla conclusione – per un investimento di 2,6 milioni di euro, finanziati da Regione e fondi assicurativi del Comune – prosegue il progetto di rifunzionalizzazione del museo Boldini, finanziato dal Mibac nell’ambito del Ducato Estense. La gara per l’appalto dei lavori – dalla cifra astronomica di 10 milioni di euro – verrà bandita nel 2019 e ci vorranno tre anni pieni di cantiere per arrivare alla riapertura del museo prevista nel 2022.

Ci vorrà un po’ di pazienza ma sarà un grande museo – assicura il vicesindaco Massimo Maisto -: dimentichiamoci quello che era prima perché sarà totalmente diverso, un museo vivace e attivo con possibilità di ristorazione e mostre temporanee che lo renderanno uno dei centri del polo museale”. Il nuovo percorso espositivo ospiterà sempre i capolavori delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, la cui direttrice Maria Luisa Pacelli confida che “la facciata armonica e emozionante sia una testimonianza di quello che sarà l’intero plesso: abbiamo sofferto molto per il terremoto ma avremo una città molto più bella“.

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