Politica
14 Giugno 2018
Il senatore FdI scrive al ministro dell'Interno: "Intervento urgente per risolvere la carenza di organico insostenibile"

Sicurezza, Balboni chiede aiuto a Salvini: “Emergenza in questura”

di Redazione | 4 min

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Un’emergenza ormai cronica a cui è sottoposta la questura di Ferrara, i cui agenti svolgono turni massacranti per garantire l’ordine pubblico in una città preda della criminalità. È la situazione critica della sicurezza a Ferrara descritta dal senatore Alberto Balboni (FdI) al ministro dell’Interno Matteo Salvini, al quale presenta un’interrogazione che sa di grido di aiuto.

Il parlamentare ferrarese chiede al leader leghista di assumere “iniziative urgenti” per “garantire al più presto la sicurezza nella città di Ferrara”, mettendo nelle condizioni di “operare efficacemente il personale della polizia di Stato e tutte le forze dell’ordine” e in particolare, nell’immediato, per “l’emergenza che si profila per la fase estiva”.

La richiesta di aiuto conclude un lungo documento che ripercorre passo per passo, problema per problema, lo stato di estrema difficoltà in cui si trova ad operare il personale della questura di corso Ercole I d’Este.

“Sempre più grave è la situazione dell’ordine pubblico nella provincia di Ferrara e in particolare nel capoluogo, con interi quartieri (come il Gad) sotto il controllo della criminalità – è l’incipit dell’interrogazione – con ormai quotidiani regolamenti di conti tra bande organizzate di stranieri che si scontrano per il controllo dello spaccio di droga, per il racket delle elemosine o dello sfruttamento della prostituzione”.

“Le forze dell’ordine sono sottoposte ad un lavoro continuo e a turni massacranti per far fronte alle continue emergenze, raggiungendo spesso risultati encomiabili – ammette Balboni – ma purtroppo i normali servizi di prevenzione e repressione sono sempre più in affanno rispetto alle situazioni che dovrebbero contrastare, a causa della carenza sempre più grave di personale e dell’invecchiamento dello stesso”.

In particolare, “la carenza di organico della polizia di Stato è ormai insostenibile, diminuito nella provincia di Ferrara, negli ultimi 10 anni, di oltre 70 unità – rendiconta il senatore FdI -, passando da un organico di 280 dipendenti fino ad essere, ad oggi, appena 200 (nel 2005 erano 300, quindi in 13 anni siamo a -100). A causa del blocco del turn-over durato anni anche la situazione delle altre forze dell’ordine è pressoché la medesima, si può stimare per gli ultimi 10 anni si sia concretizzata una carenza di circa 200 unità tra tutte le forze dell’ordine“.

Con riferimento alla polizia di Stato, “quotidianamente insorgono situazioni di criticità alle quali è sempre più difficile dare risposte – riprende Balboni -, si pensi ad esempio che negli ultimi tempi è accaduto più volte che per tutto il territorio fosse presente una sola volante con evidenti ripercussioni in termini di sicurezza sia per i cittadini che per gli stessi operatori: il rischio è troppo elevato“.

“La scorsa estate, per permettere al personale delle volanti di usufruire delle ferie, è stato impiegato tutto il personale della questura, compresi gli uffici investigativi – ricorda Balboni -. E’ evidente che tale situazione non fa che indebolire le risorse della questura, tanto che vengono impiegati anche coloro che dovrebbero effettuare indagini non solo su droga, prostituzione, criminalità straniera e reati comuni (Squadra Mobile) ma anche il personale che effettua indagini a tutela delle istituzioni democratiche e contro il terrorismo (Digos)”.

Così il personale investigativo “si trova costretto a indossare un giorno la divisa e l’indomani effettuare pedinamenti e controlli in borghese, con il rischio di essere riconosciuti e magari di mandare in fumo indagini che si protraggono da mesi”. Senza contare che “le situazioni emergenziali dell’Ufficio Volanti hanno portato innumerevoli disagi a tutti gli uffici della questura come l’Ufficio Armi, l’Ufficio Immigrazione e l’Ufficio Passaporti con lungaggini inimmaginabili: attualmente per ottenere il passaporto occorrono mediamente 20-25 giorni (tre anni fa ne bastavano da 3 a 5 di giorni) ma presto è prevedibile che le pratiche non potranno essere evase prima di 30-40 giorni, il che è francamente impensabile, soprattutto nel periodo estivo”.

Questa situazione, “nonostante l’arrivo di qualche unità in più, si sta nuovamente riproponendo per l’anno in corso, a causa dell’emergenza ormai cronica, che impone nuovamente ulteriori sacrifici del personale per permettere di garantire sul territorio il minimo inderogabile di almeno due volanti per turno” (4 turni di 6 ore ciascuno, ndr).

“La questura estense, per arginare il fenomeno aveva chiesto al Dipartimento, nei mesi scorsi, 10 persone in supporto aggregate da altre città in reparti che alleggeriscono la loro attività durante l’estate (esempio Reparti Mobili e Istituti di istruzione), ma l’istanza non è stata accolta, a differenza del passato – riporta il senatore FdI -. Questa situazione sta portando il personale, che lavora con encomiabile abnegazione, a sopportare un tale sovraccarico di lavoro da minare la stessa lucidità fisica e mentale necessaria durante il servizio: per fare un esempio, in diversi uffici almeno la metà dei dipendenti deve ancora usufruire parte dei giorni di ferie del 2016, tutti quelli del 2017 e quelli maturati ad oggi per il 2018″.

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