Eventi e cultura
3 Maggio 2018
Giovedì convegno allo Uiss organizzato dal Comitato Biennale Donna dell’Udi e Unife

Riflessioni sull’universo poetico Ketty La Rocca

di Redazione | 2 min

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Sabato 17 maggio 2025, alle ore 16.30, appuntamento ai piedi dell'argine del Po, in via Palantone a Porporana, per assistere allo spettacolo itinerante e site-specific La memoria dell’acqua, di Officina Teatrale A_ctuar, dedicato alle storie del Grande Fiume, alla sua fantasia e alle sue incredibili ricchezze storiche e naturali

“L’universo poetico di Ketty La Rocca. Dalle parole ai gesti. Riflessioni a margine”. Si intitola così il convegno che si terrà allo Uiss di Ferrara giovedì 3 maggio alle ore 10.30 (corso Porta di Mare 2, Ferrara).

La tavola rotonda è organizzata dal Comitato Biennale Donna dell’Udi e dall’Università degli Studi di Ferrara in occasione della mostra Ketty La Rocca 80. Gesture, Speech and Word in corso presso il Pac-Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara fino al prossimo 3 giugno e curata da Francesca Gallo (Università La Sapienza di Roma) e Raffaella Perna (Università di Macerata).

Con le curatrici della mostra e alla presenza di Michelangelo Vasta, erede dell’artista e titolare dell’Archivio Ketty La Rocca di Firenze, parteciperanno alla tavola rotonda Ada Patrizia Fiorillo (Università di Ferrara), Federica Muzzarelli (Università di Bologna), Caterina Iaquinta (Università Cattolica di Milano). Modera Anna Quarzi (Comitato Biennale Donna).

All’incontro prenderà parte anche Elisa Leonini con gli studenti della classe 5a A del Liceo Artistico “Dosso Dossi” di Ferrara, interpreti sotto la guida della docente, del gioco- performance In principio erat verbum, un progetto rimasto inedito fino ad oggi che sarà eseguito nel pomeriggio alle ore 16,00 presso la sede della mostra (Padiglione di Arte Contemporanea, corso Porta di Mare 5, Ferrara), dove il perimetro dell’azione è allestito secondo la traccia disegnata dall’artista. Si tratta di una sorta di esaedro racchiuso intorno ad un perno centrale, lungo il quale una corrente relazionale fatta di sguardi e di gesti unirà i partecipanti, sulle orme di quanto l’artista stessa aveva annotato: «I giovani possono scambiarsi di posto, passare cioè da una posizione isolata (spazio unico) a una posizione di contatto (spazio a due a tre) o viceversa seguendo i camminamenti».

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