Cronaca
6 Aprile 2018
Al centro della vicenda giudiziaria l'interpretazione di un atto sull'efficacia temporale di una voltura per l'autorizzazione unica

Spal 1907-Fotovoltaico. Dirigente provinciale a processo per abuso d’ufficio

di Redazione | 2 min

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È la coda lunga di tutta la vicenda della Spal 1907 e del fotovoltaico di Ca’ Leona: il processo a carico Massimo Mastella, dirigente dei Lavori pubblici della Provincia di Ferrara, accusato di abuso d’ufficio proprio per le autorizzazioni di quell’impianto.

Giovedì mattina davanti al tribunale collegiale si è aperta la fase istruttoria, con le testimonianze dei finanzieri che seguirono le indagini e di un dirigente della Gse, la società che eroga gli incentivi per il fotovoltaico.

Una vicenda molto complicata, che ruota in sostanza attorno all’interpretazione di un documento sottoscritto da Mastella (difeso dall’avvocato Riccardo Venturi), sulla validità temporale di una voltura in base alla quale le quattro società che gestivano l’impianto tra 2011 e 2014 avevano indebitamente percepito 11 milioni di euro dalla società pubblica Gse (10 sono già stati recuperati).

La questione è capire se, per espressa interpretazione del dirigente, e dunque della Provincia, quella voltura (che segnava il passaggio dell’autorizzazione unica dalla Spal al consorzio Energia Futura) fosse efficace anche per il periodo precedente (ora per allora) oppure solo dal momento del rilascio. Il primo caso è ciò che avrebbe effettivamente inteso la Gse, come testimoniato dal suo dirigente a processo (l’avvocato Vinicio Mosè Vigilante), che riconobbe l’incentivo a partire dal settembre 2011 dopo aver ricevuto dal consorzio documentazione della Provincia a favore di tale interpretazione. Poi, dopo l’avvio delle indagini sul crac della Spal 1907 di Cesare Butelli, nel 2015 la stessa Gse venne a conoscenza di una diversa interpretazione che la provincia stessa aveva dato in altri atti dell’efficacia temporale di quella voltura: non più ora per allora, ma dal momento del ritiro dell’atto in poi, cioè non dal 2011, ma da gennaio 2014. Gse chiese indietro i soldi erogati alle quattro società costituitesi in consorzio.

Per la procura questa sarebbe una marcia indietro da parte della Provincia, e di Mastella in particolare, che avrebbe tentato di aggiustare il tiro, ma configurando così il reato di abuso d’ufficio (avendo permesso alle quattro società di percepire indebitamente gli incentivi per il fotovoltaico). Per la difesa invece non c’è mai stata questione: quella voltura fin da subito valeva dalla data di elaborazione in poi e mai Mastella ne avrebbe configurato una validità retroattiva.

Tutto, come detto, ruota nell’interpretazione del documento di “interpretazione autentica” – per usare le parole del pm Andrea Maggioni – sottoscritto dal dirigente provinciale.

Sarà proprio Mastella il protagonista della prossima udienza, quando è previsto l’esame dell’imputato e, forse, si potrebbe perfino arrivare alla conclusione del processo.

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