“Tagliani chieda scusa ai ferraresi”. È il cartello con cui Nicola Lodi ha tappezzato il municipio, dallo scalone alla portineria fino alla buchetta della posta del sindaco. Con questo breve sit-in, il segretario comunale della Lega pretende le scuse del primo cittadino, che ha definito Naomo un “ras con le squadracce“. Un appellativo da despota con metodi fascisti che “deve usare per altre persone: le vere squadracce sono in Gad che spacciano”.
Ma la vicenda non è destinata a esaurirsi con una ‘semplice’ mobilitazione in municipio. “Se Tagliani non rettificherà e non chiederà scusa a me e agli altri cittadini ferraresi che hanno manifestato all’ex Banzi, sporgerò querela” annuncia il leghista davanti all’ufficio del sindaco. Impossibilitato a riceverlo perché a Bologna.
La visita a sorpresa, per cui “era stata avvisata la Digos” precisa Lodi, è avvenuta giovedì mattina, senza richiedere un appuntamento al diretto interessato. “Il sindaco questa mattina non c’è, è a Bologna per un impegno istituzionale preso da tempo” riferisce la segretaria comunale, rabbuiata per essere stata fotografata senza il suo consenso. “È un atteggiamento veramente maleducato” tuona la dipendente e partono le urla.
A riportare la calma, intervengono la comandante della polizia municipale Laura Trentini e il capo di gabinetto comunale Giovanni Lenzerini che, oltre a chiedere di “abbassare la voce perché siamo nella casa di tutti i cittadini”, si presenta con l’agenda in mano per concludere il siparietto del Carroccio e poter fissare un appuntamento ufficiale con il sindaco. Oggetto dell’incontro? “È finita la cuccagna” ironizza il leghista, che poi opta per un più serio “querela”.
“Sarò qui tutti i giorni finché non verrò ricevuto dal sindaco, sarò il suo tarlo” assicura Naomo, accompagnato da due fedelissimi, all’uscita della residenza municipale. Già ‘bonificata’ dai cartelli, che sono stati staccati dai dipendenti comunali nel giro di cinque minuti.
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