Attualità
5 Aprile 2018
L'Arcidiocesi condivide il punto di vista del sindaco sull'eccessivo allungamento dei tempi per la messa a gara delle opere

Cattedrale, lavori alla facciata: “Il ritardo è una sconfitta per tutti”

di Redazione | 2 min

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Ha apprezzato e condivide le parole del sindaco Tagliani sui gravi ritardi nella messa a gara dei lavori di restauro e consolidamento della facciata della Cattedrale, già ora coperta da impalcature e teli per le opere di messa in sicurezza in corso da oltre un anno e mezzo. Così l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio ha voluto ringraziare il primo cittadino per essersi speso nell’accorata protesta sulla burocrazia ministeriale che sta allungando eccessivamente i tempi.

Un ringraziamento “per le parole spese circa le gravi problematiche in cui versano il restauro e consolidamento della facciata della Cattedrale, facciata che insieme all’intero corpo architettonico dell’edificio offre un incomparabile scrigno di bellezza artistica alla città e al suo centro storico, patrimonio dell’umanità”. “Non a caso – aggiunge l’Ufficio Tecnico-Amministrativo dell’Arcidiocesi – il nascondimento obbligato dell’architettura del protiro dietro ai teloni del cantiere aperto ben oltre un anno e mezzo fa, ha creato ai ferraresi, ai fedeli e ai tanti turisti che scelgono Ferrara come meta di soggiorno, il disagio di veder cancellata gran parte della sua straordinarietà culturale, artistica e storica”.

La stessa Arcidiocesi, nel condividere l’opinione del sindaco, ha voluto sottolineare “l’impegno costante dell’Ufficio Tecnico Amministrativo diocesano per far fronte agli ingenti danni provocati alla Cattedrale dal sisma 2012 e purtroppo non immediatamente evidenti”, che si è “sposato alla grande disponibilità dell’architetto Carla Di Francesco, segretario generale del MiBact – il dicastero del Governo preposto alla tutela della cultura e alla conservazione del patrimonio artistico e del paesaggio – affinchè i 7,6 milioni di euro messi a disposizione per il consolidamento e il restauro della facciata simbolo della città estense potessero finalmente essere impiegati concretamente in un cantiere attivo e profondamente impegnato a restituire a Ferrara e a chi la visita ogni giorno, il suo volto sacro”.

Per l’Arcidiocesi, dunque, “il mancato accordo per ragioni burocratiche con il Segretariato Regionale” sta causando “oltre che un disagio alle parti in causa, anche un danno di immagine agli occhi di chi guarda alla nostra città come ad un esempio di centro urbano da salvaguardare e restituire al mondo – se possibile ancora più bello ed usufruibile – di quanto non lo fosse prima del terremoto”.

E questa – conclude – è una sconfitta. Una sconfitta per tutti”.

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