A Ferrara protesti dimezzati rispetto al 2014. E’ la fotografia che emerge dai dati raccolti dalla Camera di commercio ed elaborati da InfoCamere per conto di Unioncamere. Rispetto ai primi nove mesi del 2014, nel 2017 i mancati pagamenti si sono infatti ridotti di oltre il 40% in termini di numero e di poco più il 60% in termini di valore, unendo nella discesa sia l’andamento delle cambiali che quello degli assegni. Fra gennaio e settembre 2017 le occasioni in cui un cittadino o un’impresa ferrarese si sono visti costretti a ricorrere ad un pubblico ufficiale per notificare la mancata accettazione di una cambiale o di un assegno hanno toccato quota 1.529, per un importo medio di 1.296 euro. Più dell’80% dei “pagherò” è rappresentato da cambiali (1.341), mentre gli assegni costituiscono la restante parte (188). Un’economia, quella ferrarese, ancora convalescente dalla crisi, che vede un atteggiamento di maggior prudenza da parte dei consumatori nel pianificare le spese, ma anche, e forse in maggioranza, la contrazione delle transazioni tra imprese e la cautela sviluppata in un momento di difficoltà dell’economia ad accettare pagamenti, magari scadenzati, da parte dei fornitori.
La pubblicazione dei protesti cambiari a cura della Camera di commercio assume, dunque, nell’attuale congiuntura economica, ancor più rilevanza, perché d’aiuto a tutti quegli imprenditori che se ne servono per evitare brutte sorprese nella scelta dei loro interlocutori. E sono evidenti i suoi riflessi sul credito, sul buon nome commerciale, sulla fede pubblica. Non vi è istituto di credito, infatti, che prima di accordare un fido o un mutuo non assuma informazioni sull’eventuale esistenza di protesti a carico del richiedente.
Ma cos’è il registro informatico dei protesti? E’ un registro pubblico nel quale sono pubblicati gli Elenchi dei protesti levati dai Pubblici Ufficiali abilitati. A tal fine, la Camera di commercio riceve telematicamente il 1° giorno di ogni mese, ed iscrive entro 10 giorni nel Registro Informatico, gli Elenchi dei protesti. Il Registro è consultabile su scala nazionale accrescendo il livello di certezza e trasparenza dei rapporti commerciali.
Quali titoli protestati sono iscritti nel registro? I dati relativi ai protesti per mancato pagamento di cambiali accettate, di vaglia cambiari e di assegni bancari. Le notizie del Registro sono conservate per cinque anni dalla data di iscrizione, oppure fino alla cancellazione su istanza di parte.
Quando può essere richiesta la cancellazione dal registro?
- Per avvenuto pagamento della cambiale o del vaglia cambiario entro 12 mesi dalla data di levata del protesto;
- per avvenuta riabilitazione con decreto del Tribunale nel caso di cambiali pagate dopo i 12 mesi dalla data di levata del protesto o nel caso di protesti relativi ad assegni purché sia trascorso un anno senza subire altri protesti;
- per illegittima o erronea levata del protesto su assegni o titoli cambiari.
Dal momento dell’avvenuta cancellazione la legge fa obbligo a chiunque di considerare, a tutti gli effetti, il protesto come mai avvenuto.
Quando viene disposta la cancellazione? Entro 20 giorni dal ricevimento della domanda.
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