Attualità
12 Marzo 2018
Il critico e la Fondazione celebrano il “fausto evento” della morte del Tassi, “violentatore di Artemisia Gentileschi”

Vittorio Sgarbi, necrologio shock per promuovere la mostra

di Redazione | 2 min

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Un necrologio che farà discutere. E probabilmente è proprio questo lo scopo dell’annuncio fatto pubblicare sui giornali a proposito di una ricorrenza singolare. Il 12 marzo del 1644 moriva il pittore tardo manierista Agostino Tassi. E quel “fausto evento”, per usare le parole del messaggio funebre, è festeggiato da Vittorio Sgarbi, dalla Fondazione Cavallini Sgarbi e dal comitato scientifico della mostra “La Collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati. Tesori d’arte per Ferrara”, allestita nel Castello Estense di Ferrara fino a giugno.

Ma ecco il testo integrale in questione: “Vittorio Sgarbi, la Fondazione Cavallini Sgarbi, il comitato scientifico della mostra, ricordano l’anniversario della morte, il 12 marzo del 1644, del pittore Agostino Tassi, violentatore di Artemisia Gentileschi. Il fausto evento della scomparsa del Tassi verrà celebrato durante l’intera settimana nella mostra sulla collezione Cavallini Sgarbi “da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati” in Castello estense. Partecipate numerosi (anche gruppi)”.

‘Il viaggio della Regina di Saba’ di Agostino Tassi

E infatti in questi giorni un famoso quadro di Tassi si è aggiunto all’esposizione. Si tratta de ‘Il viaggio della Regina di Saba’. La curatela della mostra, nei comunicati di accompagnamento, ricorda come la fama di Tassi sia legata proprio alla stupro della pittrice Artemisia, una “vicenda che allo stesso tempo lo consacra come artista e lo degrada come uomo”.

Tassi iniziò a collaborare con Orazio Gentileschi, il padre della famosa artista, col quale lavorò (dal 1611 al 1612) alla volta delle Muse del Palazzo Pallavicini Rospigliosi a Roma e dal quale fu generosamente ospitato in quel periodo. Tassi lo ricompensò violentando la giovane figlia dell’amico.

Ora, “eccezionalmente – recita sempre la sinossi dell’esposizione -, dopo molti secoli, in occasione della mostra, si ritrovano insieme, riuniti nella stessa collezione, la vittima e il carnefice: Agostino Tassi e Artemisia Gentileschi”.

E così lo spettacolo è servito, per tutti quelli che vorranno partecipare alla ricorrenza dell’anniversario. “Anche gruppi”.

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