Cronaca
16 Febbraio 2018
Da staffetta partigiana all’impegno nella Cgil, nella sanità pubblica e nell’Udi. Se ne va a 84 anni

È morta Luana Vecchi, anima delle battaglie su femminismo e diritti

di Redazione | 4 min

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Se ne è andata a 84 anni Luana Vecchi, anima storica del femminismo e del sindacato di Ferrara. Nata a Ferrara il 26 agosto 1933, ha partecipato come staffetta alla Resistenza, seguendo l’esempio della madre sarta diventata partigiana.

Finita la guerra si avvicina al Partito comunista e si iscrive alla fine degli anni Quaranta alla Federazione giovanile comunista. L’attività politica le impedisce di completare gli studi magistrali. Conseguirà successivamente quello in dattilografia.

“Nel clima di repressione dei primi anni Cinquanta – si legge nei quaderni dell’Archivio Udi Ferrara, Luana fu denunciata per la sua attività politica e visse venti giorni come latitante prima che l’accusa decadesse. Era particolarmente attiva sul fronte dell’emancipazione femminile e nelle mobilitazioni dell’epoca per la pace”.

Si sposò nel 1957, matrimonio dal quale poco dopo ebbe una figlia.

Nel 1962 entra nella Cgil e fa parte del Sindacato dei lavoratori dell’alimentazione. In quegli anni Luana promosse un’azione di sindacalizzazione delle lavoratrici impiegate nel settore della trasformazione di prodotti agricoli, occupandosi poi della contrattazione di tutto il settore alimentare del ferrarese.

Tra il 1966 e il 1970 sedette nel consiglio comunale a Ferrara, tra le fila del Pci, dovendosi poi dimettere per incompatibilità tra incarichi amministrativi e sindacali. “In quegli anni – ricordano le storiche Anna Maria Quarzi e Micaela Gavioli – portò in consiglio comunale le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori degli zuccherifici, in lotta contro licenziamenti e riduzioni di personale”.

Nel 1976, dopo quasi un quindicennio di impegno nel sindacato dell’alimentazione le fu proposto di diventarne segretaria, incarico che mantenne fino al 1984. Negli anni Settanta, si occupò di numerose vertenze nel settore saccariferico, cercando anche di promuovere una maggior parità di genere in un comparto altamente maschile.

Dagli anni Ottanta in avanti, già in pensione, continuò il suo impegno nello Spi, dove ricoprì anche ruoli dirigenti, nell’Udi di Ferrara e nel Gruppo Salute Donna, attivo presso i consultori.

La notizia della sua scomparsa lascia dolore e rammarico in quanto l’hanno conosciuta e avuta come esempio al proprio fianco. A cominciare dalle donne dell’Udi di Ferrara, che affermano di sentirsi da oggi “orfane della tua conoscenza e sapienza in campo sanitario. La tua carica era contaminate anche nelle donne di generazioni e storie diverse. L’Udi ti deve molto ed entrerai nella sua storia”.

Un bacio e un abbraccio arrivano dalla Filcams Cgil di Ferrara, che ricorda come la sua vita sia stata caratterizzata da “impegno politico, battaglie nel sindacato e per i diritti delle donne”. Un accorato ultimo saluto arriva da Natale Vitali, della Fp della Cgil, per il quale Luana Vecchi è stata “un faro per me e per i “tuoi compagni” (come ci definivi con tutto l’amore del quale eri capace solo tu) della Fp di Ferrara. Avrai un posto speciale nel mio e nei nostri cuori. Ciao Luana, buona strada”. Non manca il saluto anche del segretario provinciale del sindacato, Cristiano Zagatti: “La passione con la quale ci stimolavi a far sempre meglio spesso suonava come rimprovero (e forse in cuor tuo un po’ era proprio così) ma sempre seguiva un abbraccio.  Lo studio, l’approfondimento, l’intelligenza e la tua determinazione trasformavano il confronto delle idee sempre in momenti di grande crescita per tutti noi, in azioni di miglioramento della società e mai solo per un singolo. Sei stata e sempre rimarrai un esempio di vita e di militanza.
Ti abbraccio e ti ringrazio Compagna Luana a nome di tutta la Cgil e delle tante donne e uomini che, forse anche inconsapevolmente, hanno goduto del tuo impegno civile”.

“çe parole non possono esprimere quanto grande sia il dolore per questa perdita, per questo strappo così improvviso e inaspettato – afferma Daniele Cevolani, segretario dell’Anpi Ferrara. Quando se ne va una persona come Luana, impegnata e presente su tanti fronti, è tutta la comunità che piange poiché scompare una parte fondamentale del tutto e si allenta il collante che tiene unito l’amalgama. Uno dei tanti suoi pregi era la sincerità, una sincerità che non risparmiava né critiche né elogi anche alle persone più vicine, ma che non spezzava mai i rapporti e che non mirava a ferire bensì a fare meglio. Luana era uno sprone e un esempio”.

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