Attualità
24 Gennaio 2018
L'intervento inizierà a febbraio e durerà due anni. Tagliani: "Non è solo una chiesa, ma un vero e proprio scrigno di arte"

San Paolo verso il restauro: oltre 2 mln per salvare il ‘pantheon’ ferrarese

di Redazione | 2 min

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A partire da febbraio, e per circa 2 anni, la chiesa e il chiostro di San Paolo saranno oggetto di un corposo restauro, che ridarà vita all’edificio di culto danneggiato dal terremoto. Come per altri edifici cittadini in corso di ristrutturazione, saranno utilizzati i fondi assicurativi e quelli regionali previsti nell’ambito del programma di recupero delle opere danneggiate dagli eventi sismici del maggio 2012.

Ad aggiudicarsi il progetto è stata la ditta romana Bcd Progetti, la quale come rivela l’assessore ai lavori pubblici Aldo Modonesi “ha vinto il concorso perché ha proposto anche di ristrutturare l’ex refettorio”.

L’intervento coinvolgerà il primo chiostro, l’ex oratorio di San Giacomo, il secondo chiostro, l’ex refettorio e il cortile dei carri. In ognuno di questi elementi saranno fatti dei lavori di consolidamento strutturale e di riparazione, oltre che una miglioria della fruibilità degli spazi. Costo totale sarà di circa 2,5 milioni di euro, di cui 2, spiega l’ingegner Luca Capozzi “deriveranno dai fondi assicurativi e regionali”, mentre altri 3 milioni, annuncia il sindaco Tiziano Tagliani, saranno messi sul piatto “grazie al progetto Ducato Estense, che intercetta i fondi europei”.

Il progetto, rivela l’ingegner Giuseppe Carluccio di Bcd Progetti, non è ancora ben definito: “E’ necessario un approccio cauto e approfondito perché vogliamo conoscere bene l’edificio”. In primis, quindi, una fase di studio. Dai primi approcci, comunque, Carluccio spiega che “non ci sono stati grossi danni agli affreschi all’interno della chiesa, mentre come proposte vorremmo riqualificare il contesto urbano, anche adeguando l’illuminazione interna ed esterna”. Si è anche pensato alla “eliminazione delle barriere architettoniche, oltre che a degli interventi di deumidificazione delle murature e miglioramento sismico del comportamento d’insieme”.

Il tutto nel rispetto della storia dell’edificio. “San Paolo è il pantheon cittadino – afferma l’arcivescovo Gian Carlo Perego – perché al suo interno sono state sepolte famiglie importanti ferraresi ed è stato storicamente un luogo di crescita della vita democratica di Ferrara”. Un edificio, che per Perego, fa “pendant con il Duomo” e che ha una storia “millenaria”, composto da due chiese: “Una medievale e una nuova, costruita dopo il terremoto del 1570”. Lo segue a ruota Tagliani: “Non è solo una chiesa, ma un vero e proprio scrigno: al suo interno ci sono infatti opere di Bononi, Scarsellino e Girolamo da Carpi, solo per citarne alcuni”.

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