Cronaca
19 Gennaio 2018
In Certosa amici, famigliari, istituzioni e politici hanno partecipato all'ultimo saluto alla madre di Dario e Flavia

Commozione e poesie per l’ultimo saluto a Gardenia Gardini Franceschini

di Redazione | 2 min

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In un tempio della Certosa che non è riuscito ad accogliere tutti i presenti sono state celebrate  le esequie di Gardenia Gardini Franceschini, madre del ministro Dario e della scultrice Flavia. In prima fila non potevano che esserci Flavia e Dario – accompagnato dalla moglie Michela Di Biase -, ma anche gli amatissimi nipoti che hanno partecipato con molta commozione alla cerimonia.

Alla quale non sono volute mancare nemmeno le figure istituzionali, i carabinieri, il questore Giancarlo Pallini, il prefetto Michele Campanaro. Folta la rappresentanza del mondo politico, in primis locale – Tiziano Tagliani e la giunta quasi al completo, più i sindaci di Goro, Comacchio, Ostellato e Portomaggiore -, Regionale con i consiglieri Marcella Zappaterra e Paolo Calvano, e nazionale, con la deputata Paola Boldrini e Pierferdinando Casini. Ad ascoltare la funzione officiata dall’amico della famiglia Franceschini padre Orazio, anche tantissimi amici che hanno incrociato la strada di Gardenia durante i suoi 84 anni di vita.

“Voglio dirle arrivederci – esordisce padre Orazio Bruno -. Parlare ad una persona cara può diventare difficile, perché si vorrebbero dire tante cose e il tempo è tiranno; quando andavo a trovarla era sempre contenta, era una signora sotto tutti i punti di vista. Era gentile, cortese e discreta”.

E se Dario Franceschini ha partecipato leggendo un passaggio del Libro della Sapienza, il momento più emozionante è stato quando i nipoti e la sorella Flavia, con la voce rotta dalla commozione, hanno dedicato due poesie alla nonna e alla madre. Una scritta da loro e “Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale” scritta da Eugenio Montale. Questo è stato l’ultimo saluto a Gardenia, che al termine delle esequie è stata tumulata in Certosa.

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