Politica
11 Dicembre 2017
Formato a Bologna il patto tra Regione, enti locali, aziende e Governo. Bus gratis a chi fa l'abbonamento ferroviario

Rivoluzione trasporti, investimenti per 2 miliardi e novità per i pendolari

di Redazione | 4 min

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Sulla carta è una rivoluzione per il trasporto pubblico regionale, con importantissime novità per i pendolari. Lunedì a Bologna è stato firmato il patto per l’Emilia Romagna, tra Regione, Province, Comuni sindacati, aziende del trasporto e Governo che prevede investimenti complessivi per oltre 2 miliardi di euro.

Riclassificazione per le linee Parma-Suzzara-Ferrara e Bologna-Portomaggiore. Il patto prevede la creazione di una nuova governance, istituendo dal 2019 un’azienda unica per il trasporto ferroviario dell’Emilia-Romagna, che riunirà i due gestori del servizio di trasporto su ferro, Trenitalia e Tper. Mentre per quanto riguarda la gestione delle infrastrutture, sempre oggi è stata firmata un’intesa tra Regione, Fer (attuale gestore regionale) e Rfi (gestore della rete nazionale) per avviare il percorso di trasferimento a Rfi della gestione di tutta la rete ferroviaria dell’Emilia-Romagna. In prospettiva, l’obiettivo è quello di trasferire allo Stato l’intera rete ferroviaria, per adeguarla dal punto di vista tecnologico e innalzarne il livello di sicurezza attraverso un piano decennale di investimenti da oltre 1 miliardo di euro contenuti nel masterplan allegato all’intesa. Il prossimo passaggio sarà nel 2018 la riclassificazione da parte del Governo, d’intesa con le Regioni, delle tratte regionali a ferrovie d’interesse nazionale (che qui potrebbe riguardare la Parma-Suzzara-Ferrara; la Bologna-Portomaggiore; la Casalecchio-Vignola; la Reggio Emilia-Sassuolo; la Reggio Emilia-Guastalla), per giungere nel 2019 al subentro da parte di Rfi nella gestione di tutte le linee regionali ed entro il 2020 al trasferimento allo Stato, con un risparmio da parte della Regione dei relativi costi.

Trasporto su gomma. Per quanto riguarda il trasporto su gomma, il patto prevede di arrivare alla fusione delle 9 agenzie provinciali dei gestori dei servizi pubblici autofilotranviari in 4 nuovi soggetti con le medesime funzioni (Modena e Reggio Emilia; Bologna e Ferrara; Parma e Piacenza; Romagna), come previsto dalla legge regionale 30/98 e nel rispetto delle clausole sociali di salvaguardia dei livelli occupazionali del personale. In discussione anche la proposta di aggregare in un’unica holding regionale le aziende di trasporto a maggioranza pubblica (Tper, Tep, Start Romagna e Seta) con l’obiettivo di creare un unico operatore con dimensioni patrimoniali, capacità tecniche e di investimenti e competenze che ne aumentino la competitività.

Bus gratis con l’abbonamento ferroviario. Per i pendolari arriverà una novità che sarà sicuramente gradita: da settembre 2018 tutti gli abbonati, mensili o annuali, al servizio ferroviario regionale non dovranno più pagare un doppio abbonamento ma potranno viaggiare gratuitamente sugli autobus di 13 città (i 9 capoluogo più Imola, Carpi e Faenza) se queste sono il punto di partenza o arrivo del proprio abbonamento ferroviario. Secondo la Regione questo comporterà un risparmio medio annuo di circa 180 euro per 36 mila abbonati, studenti e lavoratori pendolari.

Rinnovamento del parco mezzi. Il patto prevede investimenti da oltre un miliardo di euro per il rinnovo dei convogli: 96 saranno quelli nuovi che entreranno in servizio, di cui 75 entro il 2019, grazie ad un investimento complessivo di 750 milioni di euro. Tra le novità, nel 2018 saranno potenziate le tratte ferroviarie Bologna-Ravenna (con riduzione dei tempi a 60 minuti) e Bologna-Rimini (44 minuti). Entro il 2020 saranno rinnovati 600 nuovi autobus grazie ad un investimento di 160 milioni di euro, di cui 80 a carico del bilancio regionale. Saranno così sostituiti i mezzi più obsoleti della flotta: dopo i 191 nuovi bus (diesel euro 6) arrivati nel 2017, 70 (a metano, ibridi o elettrici) circoleranno nel 2018 e i restanti 339 entro il 2020.

Una linea metropolitana per la costa? Non fa parte dell’accordo ma se n’è parlato almeno come prospettiva futura, come ipotesi di lavoro e sarebbe molto importante per il territorio ferrarese. Parliamo dell’intrigante progetto della ‘metro di costa’, ovvero una linea di trasporto che copra la direttrice sud-nord da Rimini a Comacchio, passando per Ravenna. Una novità che, in chiave turistica, potrebbe portare grandi benefici al turismo costiero e non provincia estense.

“Il patto di Bologna è la strada giusta per il trasporto pubblico locale- afferma il ministro Graziano Delrio-. Le importanti risorse per il rinnovo dei mezzi, le nuove regole che mettono al centro la qualità del servizio, le iniziative messe in campo dal Governo e dalla Regione richiedono un lavoro attento di attuazione, molto più efficace con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, per realizzare pienamente il diritto alla mobilità. L’esperienza emiliano-romagnola può essere un esempio virtuoso in questo senso”.

“Abbiamo approvato un piano di investimenti da quasi 2 miliardi di euro – spiega il presidente della Regione Stefano Bonaccini – e abbiamo una riforma globale definita attraverso un percorso virtuoso di concertazione tra pubblico e privato, che garantisce il 27% del servizio”. “È un patto storico per la regione- aggiunge l’assessore Raffaele Donini – che permetterà un’ulteriore qualificazione del trasporto pubblico in Emilia-Romagna”.

Per Paolo Calvano, consigliere e segretario regionale del Pd, “la nostra provincia potrebbe avere ricadute positive derivanti dal passaggio della gestione delle linee Fer a Rfi, che comporterebbe specifici interventi di riqualificazione lungo alcune tratte quali la Suzzara-Ferrara, la Ferrara-Codigoro e la Bologna-Portomaggiore. Sono premesse necessarie per garantire quel miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale che ci impegniamo a realizzare dalle istituzioni locali e da quelle regionali”.

 

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