Spal
11 Dicembre 2017
Rottura tra la tifoseria biancazzurra e l'attaccante. Ma l'allenatore ne prende le difese: "Marco è un grande professionista"

La Curva Ovest fischia e offende Borriello. Semplici: “Così ci facciamo male da soli”

di Redazione | 3 min

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Marco Borriello in azione (foto di Alessandro Castaldi)

E’ il 22°minuto circa del secondo tempo. La Spal è da poco passata in svantaggio nel match con l’Hellas e mister Semplici decide per un cambio nel tentativo di rimettere sui binari una gara fattasi decisamente complicata. Viene richiamato Rizzo, sostituito da Schiattarella: applausi per entrambi. Poi il tabellone luminoso indica il secondo cambio: esce Borriello, entra Floccari. L’attaccante numero 22 abbassa la testa e si dirige verso il centrocampo, da tutti i settori dello stadio ed ancor più fragorosamente dalla Curva Ovest, arriva una pioggia di fischi nei confronti dell’ex Cagliari che al momento di abbandonare il campo, senza girarsi, rivolge un applauso proprio nei confronti del cuore della curva spallina, in quello che almeno da fuori del campo appare come un gesto ironico.

E i fischi aumentano, ancor più forti. Borriello si accomoda in panchina, la partita prosegue, la Spal riesce a rimontare nei minuti finali dal doppio svantaggio.

Sospiri di sollievo, da parte del “Mazza”. La squadra, quasi al completo, si avvia sotto la Ovest per applaudire i tifosi biancazzurri, che rispondono con l’incitamento e l’invito a prestazioni con maggiore carattere (“Noi vogliamo gente che lotta”). Sullo sfondo alcuni giocatori rientrano anticipatamente negli spogliatoi, senza raggiungere il gruppo ai piedi della “Campione”. Tra questi lo stesso Borriello: altro gesto non gradito dalla curva estense, e questa volta i fischi sono sostituiti da un coro eloquente: “Borriello uomo di m…”.

La frattura è evidente, e nasce esclusivamente dagli atteggiamenti odierni rimproverati dal pubblico al giocatore che fino alla gara odierna era sempre stato sostenuto al pari dei compagni. Le prestazioni sul campo, ad oggi, sono tutt’altro che convincenti da parte del bomber napoletano in questa stagione: un solo gol all’attivo, il 27 agosto, in occasione della seconda gara di campionato giocata dalla Spal al “Mazza” contro l’Udinese.

A spendere una parola di conforto per Borriello ci ha pensato Semplici nell’immediato dopo gara. “Dobbiamo pensare che se si fischia un giocatore si fischia tutta la Spal e questo rischia di essere il modo in cui ci facciamo male da soli. Abbiamo già visto che nelle passate stagioni essere tutti sulla stessa linea e remare dalla stessa parte ci ha portato a risultati straordinari, motivo per cui che sia Borriello, che sia un altro il destinatario dei fischi durante la gara serve che l’ambiente sia compatto. Poi al fischio finale, come è giusto che sia, chi paga il biglietto ha il diritto di esprimere disappunto se qualcosa non gli è piaciuto. Ma Marco è un grande professionista e un giocatore per noi importante, basta venire a vedere gli allenamenti per capire quanta voglia, impegno e serietà ci mette nel suo lavoro”.

Resta da capire se, da qui in avanti, la rottura tra Borriello e la tifoseria spallina potrà essere sanata – magari anche attraverso un chiarimento -, o se i fischi al numero 22, considerato come il grande colpo (e grande investimento, ndr) del mercato estivo, rischiano di diventare abitudine da qui a fine campionato. Di sicuro, il mercato di gennaio non potrà essere la soluzione: dopo aver giocato almeno una gara ufficiale con il Cagliari e con la Spal, l’attaccante non può per regolamento Uefa vestire la maglia di una terza squadra nella stessa stagione.

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