Lo spray al peperoncino continua a mietere ‘vittime’, ovvero le discoteche che ogni weekend accolgono migliaia di giovani pronti a svagarsi e a ballare fino a tarda notte. Ma c’è anche il guastafeste di turno che decide di entrare nel locale solo per creare scompiglio, spruzzando l’intero contenuto di una bomboletta di gas urticante sulla pista da ballo.
Dopo i due spiacevoli episodi registrati al Madame Butterfly il giorno dell’inaugurazione e il mese successivo, questa volta tocca al College. Il copione è sempre lo stesso: i ragazzi si scateno sul dancefloor, tutto fila liscio come al solito e poi ad un certo punto, improvvisamente, l’aria diventa irrespirabile. È quello che è capitato anche venerdì sera, alle 2.30 circa, nel noto e affollato locale di via Arianuova.
Appena è scattato l’allarme, che ha rilevato qualcosa di ‘anomalo’ nell’aria, gli addetti alla vigilanza hanno immediatamente spalancato le porte di sicurezza ed è partito il fuggi fuggi generale verso l’uscita. Rispetto ai precedenti atti vandalici, però, quello di venerdì sembra aver provocato meno danni. Gli organizzatori hanno infatti riferito che nessuno dei clienti ha riscontrato problemi respiratori o irritazioni agli occhi. Solo i giovani più vicini alla posizione dell”untore’, nella zona del bancone al primo piano, hanno accusato colpi di tosse, ma non è stato necessario l’intervento dei soccorsi del 118.
Sul posto era già presente una volante della polizia di Stato. Gli agenti erano intervenuti precedentemente per dei danni registrati all’esterno del locale: un ragazzo, già conosciuto alle forze dell’ordine e in evidente stato di alterazione alcolica, aveva rotto lo specchietto di un’auto parcheggiata sulla strada e gli uomini della volante stavano completando la denuncia nei suoi confronti per danneggiamento. Da un momento all’altro i poliziotti hanno visto uscire una marea umana dalla disco e sono riusciti tempestivamente a concludere il piano di evacuazione.
Il tutto è tornato alla normalità nel giro di cinque minuti. La musica non è stata neanche interrotta perché alcuni discotecari non si sono accorti dell’aria ‘peperoncinata’ e hanno continuato a ballare come se niente fosse. La festa reggaeton, denominata “Vida Loca”, è poi proseguita regolarmente fino alla chiusura. “Non sarà la bravata di un cretino a farci smettere di fare festa – scrivono gli organizzatori sulla pagina Facebook del College -. Siamo il locale di chi ama divertirsi in modo sano e responsabile. La serata sarebbe stata “piccante” anche senza di te. Grazie a tutti”.
Il fenomeno, anche se non ha provocato danni o feriti, sta diventando preoccupante perché ha provocato già tre casi nel giro di un mese e mezzo. La questura ha già ritirato i nastri della videosorveglianza per avviare le indagini. Non è ancora chiaro al momento se ci sia un solo ‘untore’ in circolazione o la prima ‘bravata’ abbia dato il via libera agli emulatori. Quello che è certo è che per contrastare questa nuova ‘moda’, la questura ha deciso di prendere provvedimenti, inserendo una procedura ad hoc nel protocollo della sicurezza per i locali di pubblico spettacolo.
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