Eric Zaghini
Berra. Ci sono tredicimilioniduecentotrentasettemilaottocentootto (13.237.808) buoni motivi per immaginare una fusione tra i Comuni di Berra e Ro. A tanto ammonterebbe il contributo a fondo perduto, in favore del nuovo ente, erogato in dieci anni da Stato e Regione.
A spiegare i vantaggi di questa fusione è Eric Zaghini, sindaco di Berra dal 2009. “Dal 2010, anno a partire dal quale si è abbattuta sui comuni la scure dei tagli necessari a contribuire al risanamento dei conti pubblici, io e la mia giunta, insieme al consiglio comunale, siamo stati costretti a scegliere cosa tagliare, e non cosa realizzare. I miei cittadini hanno visto via via impoverirsi la quantità dei servizi a loro erogati e hanno assistito al crescere delle tasse comunali. Non ne vado per niente fiero, ma è così”.
Ma non è un mea culpa perché, anzi, “abbiamo fatto i salti mortali per tenere in ordine i bilanci e, al contempo, continuare ad erogare la soglia minima di sopravvivenza dei servizi comunali – ammette Zaghini -. Ma così non si può andare avanti. Un comune non può, semplicemente, tirare a campare. I cittadini che popolano una comunità devono avere davanti a loro una prospettiva, un’idea di crescita, di sviluppo dei servizi”.
Qualche esempio? “Le famiglie devono poter contare su servizi di qualità: su un asilo nido alla portata di tutti, aperto da mattina a sera; su scuole materne, il più possibile diffuse; su scuole elementari e medie con aule confortevoli, dotate delle più moderne tecnologie – elenca il primo cittadino berrese -. I cittadini hanno diritto di avere strade sicure, ben manutenute, senza insidie e con le strisce ben visibili. I pochi commercianti rimasti devono poter pagare meno tasse locali, poiché ormai svolgono una funzione sociale.
“Nelle condizioni date, il Comune di Berra non è in grado di fare tutto questo contemporaneamente. Penso che lo stesso valga per Ro – avverte Zaghini -. Abbiamo quindi due strade davanti: continuare a sopravvivere alla meno peggio; oppure prendere in mano il nostro futuro e utilizzare quei tredici milioni e rotti di contributi per cambiare profondamente il territorio, per dare più servizi a più persone. Nel prossimo anno potremmo, finalmente, decidere di cambiare il corso della storia locale.
“Lo facciamo per noi, perché amiamo il nostro territorio e perché crediamo di avere ancora qualcosa da dire nella storia della provincia ferrarese – chiosa il sindaco -. Questo mette in discussione l’unione dei comuni? No! Quel modello di fare insieme le cose non può essere messo in discussione. Anzi, avremo finalmente le risorse per investire ancora di più insieme agli altri. Ma lo faremo con la schiena bella diritta, fieri della nostra rinnovata identità”.
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