Altro raid vandalico a Pontelagoscuro. Dopo i danni al centro sociale "Il Quadrifoglio" di un paio di settimane fa, nella nottata tra venerdì 26 e sabato 27 aprile, alcuni vandali hanno preso di mira, danneggiandole in maniera seria, decine e decine di automobili, a cui hanno forato e tagliato le gomme
Sarebbe arrivato a bordo di una replica in formato propaganda elettorale del noto Apecar del vicesindaco Nicola Lodi e, dopo averlo parcheggiato, avrebbe affisso 16 adesivi elettorali a favore della ricandidatura di Naomo. Quindici li avrebbe attaccati all'interno del parcheggio del supermercato Penny Market di via Darsena, mentre uno su un palo della luce lungo la strada
I numeri allarmanti sul turismo a Ferrara, pubblicati dal nostro quotidiano, vengono commentati dal candidato sindaco del centrosinistra, Fabio Anselmo, che prende spunto per un'analisi sugli errori dell'attuale giunta e sui progetti da mettere in campo per risollevare la città in questo fondamentale ambito
"Ferrara e Ravenna due città d'arte di serie A ma con un flusso turistico di serie B". A dirlo, durante la Festa della Liberazione organizzata dal Pd di Ferrara, è il sindaco di Ravenna Michele De Pascale mentre discute con il candidato sindaco Fabio Anselmo
La Lista Civica Rinascita, a sostegno di Enrico Bassi, candidato sindaco della coalizione centrosinistra alle comunali dell'8 e 9 giugno, si allarga con il sostegno di Azione
Cinque persone in manette e due denunciate a piede libero. È questo il risultato dell’operazione “Aurum” condotta dai carabinieri della compagnia di Ferrara all’alba di venerdì. Gli arrestati e i denunciati – con diversi ruoli – sono tutti coinvolti nella violenta rapina avvenuta il 28 gennaio scorso ai danni del titolare del compro oro “Aurum” di corso Porta Mare. I dettagli dell’operazione sono stati forniti in una conferenza stampa dal capitano Marco Angeli e dai comandanti Antonio Di Noia (Radiomobile) e Gennaro Carrassi (Norm).
Cinque agli arresti, due a piede libero. In carcere – su disposizione del Gip – con l’accusa di rapina, sequestro persona e lesioni personali sono finiti in particolare i fratelli D.J, 22 anni, e K.B. 28 anni, entrambi cittadini italiani, appartenenti a una famiglia nomade di etnia Rom residente nel territorio di Jolanda di Savoia. I due sono ritenuti gli autori materiali della rapina: sono stati riconosciuti entrambi in fotografia dalla vittima e la loro presenza in corso Porta Mare al momento del colpo è stata accertata tramite l’analisi delle celle telefoniche attivate. Entrambi, peraltro, dopo la rapina sono andati in Francia per una settimana. Con loro sono finiti in carcere due ricettatori: il padre dei rapinatori, un ferrarese e un palermitano. Altri due ricettatori (tra i quali uno zio dei rapinatori) sono stati denunciati a piede libero per ricettazione.
La rapina. Alle ore 11,30 circa di sabato 28 gennaio i due giovani sono entrati a volto scoperto nel negozio di compravendita di metalli preziosi, con il pretesto di mostrare un quadro al titolare (un uomo di 73 anni), appassionato d’arte. I due sono riusciti in qualche modo a fare uscire l’anziano esercente dal box a lui riservato – luogo separato, per ragioni di sicurezza, da quello a cui accedono i clienti – immobilizzandolo ed entrando nell’area di sicurezza del negozio. Uno dei due fratelli ha quindi afferrato la vittima per il collo e l’ha gettata a terra all’interno del box. Qui entrambi hanno preso calci e a pugni il 73enne, fino a provocargli la frattura della tibia sinistra. Lo hanno poi immobilizzato bloccandogli i polsi e le caviglie con del nastro adesivo, impedendogli di chiedergli aiuto tappandogli la bocca, sempre con lo stesso nastro adesivo.
Da sinistra, seduti: il comandante del Radiomobile Antonio Di Noia, il capitano Marco Angeli e il comandante del Norm Gennaro Carrassi
Uno dei due rapinatori ha aperto la cassaforte, che era socchiusa, appropriandosi del contenuto (denaro, 1,3 kg di preziosi in oro e quasi 3 kg d’argento). Prima di allontanarsi i due hanno anche sottratto il denaro contante che l’anziano titolare del compro oro aveva nel portafogli e il telefono cellulare dello stesso. Un bottino complessivo dal valore di 50mila euro. Soltanto tre ore più tardi la figlia della vittima, allertata dalla madre che aveva telefonato preoccupata per il mancato rientro a casa del padre per il pranzo, assieme al compagno si era recato al negozio, trovando il genitore ancora a terra. L’uomo è stato subito soccorso e ricoverato presso l’Ospedale di Cona dove i medici gli hanno diagnosticato contusioni sul corpo e la frattura composta della tibia sinistra con una prognosi superiore a 40 giorni, in quanto alla fine dello scorso mese di marzo non aveva ancora riacquistato le piene funzioni motorie.
Il passo falso. Dopo la rapina entrano in gioco gli altri tre arrestati e i due denunciati a piede libero, che dovevano occuparsi della ricettazione. Ed è proprio in questo frangente che si sono scoperti: uno di loro, infatti, P.A., ferrarese di 36 anni, aveva il compito di rivendere un piccolo quantitativo di monili in oro (118 grammi) e, per farlo, si è recato proprio nel negozio Aurum, dove erano stati rubati, appena due settimane dopo la rapina. La figlia si è accorta di tutto e ha lanciato l’allarme ai carabinieri che, prontamente intervenuti, hanno arrestato P.A., che adesso si trova ai domiciliari. Da lui sono partite le decisive attività investigative con l’analisi dei tabulati e delle frequentazioni.
L’uomo è risultato essere collegato a una famiglia di commercianti d’auto usate, residente a Jolanda. A quattro persone in particolare, tra le quali i due giovani autori materiali della rapina, il loro padre e lo zio.
I ricettatori. Il giorno stesso della rapina il bottino era stato affidato a uno zio, H.G. (denunciato a piede libero per ricettazione), che poi lo ha consegnato al cognato D.N., 52 anni, macedone, padre dei rapinatori – ora in carcere -, il quale, a sua volta, lo ha dato, per la vendita, al palermitano S.M., 47 anni, anche lui in carcere. Quest’ultimo si è occupato personalmente della vendita di una parte di ciò che aveva ricevuto mentre per l’altra parte si è avvalso dell‘opera del fratello S.L. (denunciato a piede libero, unico completamente incensurato) e del complice ferrarese che ha fatto il ‘pasticcio’ presentandosi al Aurum. I carabinieri hanno accertato che ci sono stati sei tentativi in tutto di piazzare la merce rubata e finora sono riusciti a recuperare circa 128 grammi tra monili d’oro e argento. Nel corso delle perquisizioni eseguite all’alba di venerdì è stato trovato anche un lingotto d’argento, molto probabilmente provento di un furto, ma sono in corso le analisi per verificare l’esatta provenienza.
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