Politica
2 Settembre 2017
Il deputato attacca la sindaca Zanardi: "Chi amministra deve fare scelte impopolari, non seguire i social. Io sindaco? Sarebbe un onore"

Bratti: “Legare accoglienza e lotta all’illegalità che spesso la sinistra giustifica”

di Redazione | 4 min

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Dall’ambiente fino al fenomeno migratorio, passando per il rilancio economico del paese, la situazione ferrarese, e le condizioni del Partito Democratico.

È un Alessandro Bratti a 360 gradi quello che si presenta alla Festa dell’Unità a Pontelagoscuro e che sul finale non glissa alla domanda su una sua possibile candidatura a primo cittadino nel 2019, sostenendo che “il mestiere del sindaco è bellissimo ma molto più difficile rispetto ad una volta. Per me è un grande onore se qualcuno sta pensando a me per questo ruolo ma c’è ancora un anno e mezzo davanti e quando arriverà il momento vedremo cosa succederà”.

L’incontro non poteva che aprirsi con una inquadratura ampia sulla questione ambientale: “Stiamo attraversando – introduce il presidente della commissione ecomafie – un’estate complicata con siccità ed il problema degli incendi. Come paese ci siamo impegnati con obiettivi estremamente sfidanti sull’accordo di Parigi ed i ministri Calenda e Galletti hanno studiato una strategia energetica basata su energie rinnovabili e processi di decarbonizzazione”.

Successivamente l’attenzione si sposta sulle politiche economiche e di sviluppo del paese: “Sul tema occupazionale – afferma Bratti – e di rilancio dell’economia i governi Renzi e Gentiloni hanno lavorato molto bene e ci sono segnali di ripresa interessantissimi. Il problema, come dice Calenda, non è risolto, ci sono situazioni ancora preoccupanti come l’occupazione giovanile su cui Gentiloni ha già annunciato interventi. I segnali incoraggianti però ci sono”.

A faticare sul versante economico è però la provincia ferrarese: “Non è una novità – prosegue il deputato Pd – che Ferrara paga uno scotto a livello regionale su occupazione e tessuto imprenditoriale. E’ una debolezza storica che le diverse amministrazioni hanno provato, secondo me bene, a risolvere con percorsi basati soprattutto su turismo e cultura”.

“Va ripreso in mano un percorso con Unife, che è un’eccellenza del territorio, inoltre il patto per il lavoro con la regione e soprattutto la possibile entrata di Ferrara in zona di crisi complessa aprono strumenti interessanti” dichiara ancora Bratti, non risparmiando critiche alla decisione di Jolanda di Savoia di uscire dalla Unione Terre e Fiumi. “E’ estremamente negativo che un comune piccolo come Jolanda esca da un’unione di comuni – polemizza l’ex assessore ferrarese -. Se un territorio già debole si presenta frastagliato non avrà mai quella forza d’urto necessaria”.

Non manca una osservazione anche sulla situazione interna al Pd: “Abbiamo la necessità – dichiara Bratti – di definire un programma che rimetta al centro i valori per cui vale la pena votare Pd. La dialettica nei grandi partiti c’è sempre stata e non sono d’accordo con il segretario quando attacca chi ha posizioni diverse, come fece con Franceschini quando chiese una analisi sulle alleanze. Questo è un tema politico vero e non vedo alternativa a presentare un progetto credibile assieme, come avviene normalmente, a chi oggi appoggia il governo”. E ancora: “Non vorrei assistere ad una traslazione tra l’elettorato storico e nuovi elettori che cambiano pelle. Pd deve essere attrattivo prima di tutto per gli elettori storici poi deve provare a recuperare il voto dei nuovi elettori come ha fatto con il 40% delle europee”.

Questione immigrazione. “La destra salviniana e il M5S fanno di tutta l’erba un fascio ma questo è un fenomeno che va spacchettato in diversi punti – commenta il deputato -. Strategia del terrore messa in campo da Lega Nord e Movimento 5 Stelle ha ridato fiato a gruppi estremisti di destra che, secondo me, mettono in pericolo la tenuta democratica”.

La proposta di Bratti è quella di “legare alla politica di accoglienza una lotta seria all’illegalità che spesso la sinistra giustifica” e attacca direttamente la sindaca di Codigoro Alice Zanardi: “Il problema è reale e i cittadini fanno bene a lamentarsi ma un sindaco ha il compito di risolvere i problemi non esternarli come ha fatto la sindaca di Codigoro, comportandosi come un normale cittadino. Chi amministra deve fare anche scelte impopolari, non si può governare seguendo quello che dicono i social”.

La chiusura è tutta dedicata al problema sicurezza nel quartiere Giardino: “La Gad – conclude il presidente della commissione ecomafie – ha il problema dello spaccio e della prostituzione ed in entrambi i casi ci sono dei clienti. Dobbiamo agire e far rispettare la legalità anche sul lato della domanda non solo su chi spaccia. Non vorrei la doppia morale: di giorno a morte lo spacciatore e di sera si va a consumare”.

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