Vigarano
3 Agosto 2017
Bianchi perse la vita nel massacro del 2 agosto. Corteo in suo onore dal municipio al cimitero

Strage di Bologna, Vigarano ricorda la vittima Paolino

di Redazione | 2 min

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Vigarano. Paolino Bianchi aveva 49 anni, faceva il muratore e dedicava gran parte del suo tempo alle cure della madre gravemente malata. Non aveva né moglie né figli e passava le sue giornate tra il cantiere e la casa, dove dava una mano anche nelle faccende domestiche.

Ogni estate, come d’abitudine, per fuggire qualche giorno dalla quotidianità e dalla calura ferrarese, passava la sua settimana di vacanza ad Arco di Trento, in compagnia di una cara amica.

Quel maledetto 2 agosto 1980, però, il manovale originario di Vigarano Mainarda non raggiunse mai la località montana sulle sponde del Lago di Garda. La sua vita si fermò alle 10.25, insieme a quella di altre 84 persone, tra i binari della stazione di Bologna e l’esplosione di 23 chili di tritolo.

Ieri, martedì 2 agosto 2017, a distanza di 37 anni da quel terribile giorno, l’amministrazione comunale vigaranese ha voluto rendere omaggio al concittadino con un corteo dal municipio al cimitero del paese, dove è stato posto un mazzo di fiori sulla tomba della vittima.

La cerimonia, divenuta appuntamento fisso nel corso delle celebrazioni per il ricordo dei caduti nella strage, ha visto la presenza tra i partecipanti del sindaco Barbara Paron, dell’assessore Alessandro Berselli e del sacerdote Don Andrea Frazzoli che, prima del rito di benedizione, ha voluto sottolineare l’importanza di “ricordare e guardare avanti verso il futuro” facendo “tesoro della nostra storia per far crescere la società civile”.

La mattinata della delegazione comunale è continuata poi alla stazione di Bologna, in occasione della manifestazione in piazzale Medaglie d’Oro, per ricordare il più grande massacro italiano in tempo di pace.

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