Barbara Grassilli
Argenta. Erano entrate in piscina vestite, alcune bambine di religione islamica, sollevando le proteste dei cittadini per il mancato rispetto delle norme igieniche. E’ successo ad Argenta, nell’impianto natatorio di via Magrini, e sulla situazione è intervenuto anche il sindaco di Argenta, promettendo che non accadrà più.
Ma ad intervenire ora è anche Barbara Grassilli, capogruppo e responsabile sicurezza-immigrazione della Lega Nord di Formignana, che pone l’accento non solo sulle norme igieniche, ma soprattutto sulla questione culturale. “Nell’accettazione di ciò – spiega la leghista – vedo un gesto di sottomissione ad usanze altrui, significa essere complici del maschilismo islamico che vede il corpo della donna come qualcosa da coprire e spesso imposto da padri e mariti (fra l’altro si tratta di bambine che hanno diritto a tutta la libertà e gioia di quella età)”.
“Nulla in contrario all’uso del velo durante funzioni religiose o in privato – aggiunge – ma per motivi di ordine pubblico e sicurezza e rispetto delle nostre usanze, qui non è fattibile. Prendiamo esempio dal sindaco Bergamin di Rovigo, che ha vietato l’uso del velo-burqa in posti pubblici”.
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