
L’inaugurazione di Schiaccia
di Cecilia Gallotta
Una parziale perdita per l’eccellenza della ristorazione ferrarese, che con il Don Giovanni all’ex Borsa, vanta una cucina da stella Michelin. Lo storico ristorante è infatti costretto a chiudere i battenti ed abbandonare il marchio e la location, che dal 2003 hanno portato, nell’esclusivo palazzo del centro storico ferrarese, l’inconfondibile firma dello chef Pier Luigi Di Diego, proprietario del locale insieme alla moglie Laura Galantuomo, subentrata dal 2015 al maitre somelier Marco Merighi, che insieme a Di Diego sognò per primo il Don Giovanni, nato a Marrara quindici anni prima.

Il Don Giovanni
Ma i veri intenditori non devono disperare, perché dei menù stellati rimarrà la gestione. La chiusura infatti, come immaginabile, non è da attribuire al cattivo andamento dell’attività: oltre all’incompatibilità con le attigue attività “che non si possono definire concorrenza – chiosa lo chef Di Diego – perché hanno un’altra proposta, per nulla attinente con la situazione all’interno del palazzo”, causa scatenante è stato il fallimento della cooperativa Cmr di Filo di Argenta, che fra le sue 150 aziende satellite contava anche il Don Giovanni.

L’entrata di Schiaccia
Un fallimento che ha portato alla vendita dell’immobile lo scorso maggio, e che porterà all’asta, nel prossimo settembre, le attrezzature, il marchio e la licenza. A gennaio scadrà invece il contratto di affitto, che però non demotiva gli animi dei proprietari, “già in cerca di nuovo locale, o in città o nelle vicinanze”.
Un cambiamento che affianca quello della vita enogastronomica ferrarese, sempre più in direzione del ‘take away’ e dello ‘street food’: è il caso di Schiaccia, il nuovo risto-point di via San Romano 73 che da mercoledì sera ha portato anche a Ferrara il gusto per la schiacciatina livornese.
Ben 57 tipi di schiacciatina tra vegetariane, classiche dolci e salate “saranno il punto di forza del locale”, cornice di un prodotto che “ancora a Ferrara non era arrivato”, come illustra il titolare Ernesto Palermo, proprietario, assieme alla sorella Valentina, anche della gelateria La Romana.

I Bigoli take away
In neanche due mesi di lavori, Schiaccia ha dato un nuovo volto all’ex negozio di abbigliamento Boma Store, con un “layout d’effetto e spazioso” che accoglie grandi e piccini all’interno e all’esterno.
Di spazio ce n’è anche per ‘Bigoi’, la catena veronese che con i bigoli d’asporto “punta ad avere 15 punti vendita in tutta la nazione entro il 2018”, paventa l’ideatore Giuseppe Berti, dopo il successo di Padova, Vicenza, Verona e Ferrara, in via Garibaldi, che “rispondeva perfettamente ai nostri canoni, perché città estremamente pedonale, universitaria e turistica”.

‘Quello giusto’ apre al posto di Zara
Anche Toasteria Italiana contribuirà al nuovo look enogastronomico della via, che vedrà presto aprire al civico 55 uno dei ‘must’ dello street food italiano, mentre nuova aria si respira anche nel settore abbigliamento di via Mazzini, dove, al posto di Zara, c’è già ‘Quello Giusto’. Ma saranno le saracinesche dell’ex drogheria Bazzi Coloniali a regalare ai cittadini un senso di ufficiale ‘riapertura’ con l’arrivo della risto-birreria Kofler, previsto per l’inizio del nuovo anno.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com