Attualità
3 Luglio 2017
Tanti cambiamenti per il centro storico ferrarese. Fioriscono i bigoli, le schiacciatine e i toast 'da passeggio'

Chiude il Don Giovanni, arriva lo street food e il take away

di Redazione | 3 min

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Una parziale perdita per l’eccellenza della ristorazione ferrarese, che con il Don Giovanni all’ex Borsa, vanta una cucina da stella Michelin. Lo storico ristorante è infatti costretto a chiudere i battenti ed abbandonare il marchio e la location, che dal 2003 hanno portato, nell’esclusivo palazzo del centro storico ferrarese, l’inconfondibile firma dello chef Pier Luigi Di Diego, proprietario del locale insieme alla moglie Laura Galantuomo, subentrata dal 2015 al maitre somelier Marco Merighi, che insieme a Di Diego sognò per primo il Don Giovanni, nato a Marrara quindici anni prima.

Il Don Giovanni

Ma i veri intenditori non devono disperare, perché dei menù stellati rimarrà la gestione. La chiusura infatti, come immaginabile, non è da attribuire al cattivo andamento dell’attività: oltre all’incompatibilità con le attigue attività “che non si possono definire concorrenza – chiosa lo chef Di Diego – perché hanno un’altra proposta, per nulla attinente con la situazione all’interno del palazzo”, causa scatenante è stato il fallimento della cooperativa Cmr di Filo di Argenta, che fra le sue 150 aziende satellite contava anche il Don Giovanni.

L’entrata di Schiaccia

Un fallimento che ha portato alla vendita dell’immobile lo scorso maggio, e che porterà all’asta, nel prossimo settembre, le attrezzature, il marchio e la licenza. A gennaio scadrà invece il contratto di affitto, che però non demotiva gli animi dei proprietari, “già in cerca di nuovo locale, o in città o nelle vicinanze”.

Un cambiamento che affianca quello della vita enogastronomica ferrarese, sempre più in direzione del ‘take away’ e dello ‘street food’: è il caso di Schiaccia, il nuovo risto-point di via San Romano 73 che da mercoledì sera ha portato anche a Ferrara il gusto per la schiacciatina livornese.

Ben 57 tipi di schiacciatina tra vegetariane, classiche dolci e salate “saranno il punto di forza del locale”, cornice di un prodotto che “ancora a Ferrara non era arrivato”, come illustra il titolare Ernesto Palermo, proprietario, assieme alla sorella Valentina, anche della gelateria La Romana.

I Bigoli take away

In neanche due mesi di lavori, Schiaccia ha dato un nuovo volto all’ex negozio di abbigliamento Boma Store, con un “layout d’effetto e spazioso” che accoglie grandi e piccini all’interno e all’esterno.

Di spazio ce n’è anche per ‘Bigoi’, la catena veronese che con i bigoli d’asporto “punta ad avere 15 punti vendita in tutta la nazione entro il 2018”, paventa l’ideatore Giuseppe Berti, dopo il successo di Padova, Vicenza, Verona e Ferrara, in via Garibaldi, che “rispondeva perfettamente ai nostri canoni, perché città estremamente pedonale, universitaria e turistica”.

‘Quello giusto’ apre al posto di Zara

Anche Toasteria Italiana contribuirà al nuovo look enogastronomico della via, che vedrà presto aprire al civico 55 uno dei ‘must’ dello street food italiano, mentre nuova aria si respira anche nel settore abbigliamento di via Mazzini, dove, al posto di Zara, c’è già ‘Quello Giusto’. Ma saranno le saracinesche dell’ex drogheria Bazzi Coloniali a regalare ai cittadini un senso di ufficiale ‘riapertura’ con l’arrivo della risto-birreria Kofler, previsto per l’inizio del nuovo anno.

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