di Giuseppe Malatesta
Codigoro. ‘Le carte dell’archivio di Santa Maria di Pomposa’ tornano idealmente a casa, per mano della storica archivista Corinna Mezzetti, che proprio nella sala conferenze del sito monumentale codigorese ha illustrato l’ambizioso progetto editoriale che vede recuperati documenti e carteggi risalenti al X e XI secolo.
Frutto di un decennale lavoro di ricerca archivistica, il volume edito dall’Istituto storico per il Medioevo raccoglie in quasi 600 pagine poco più di duecento tra contratti, regesta e manoscritti sottoscritti tra il 932 e il 1050, nel periodo di massimo splendore dell’insula pomposiana e della prestigiosa biblioteca benedettina, “talmente ricca da competere con quella vaticana”.
Fortemente sostenuto dal Polo Museale regionale, dall’associazione Pomposa Eventi e dall’amministrazione comunale, l’enorme lavoro a ritroso compiuto da Mezzetti “permette – come sottolinea il sindaco Alice Zanardi – “di completare il puzzle pomposiano e di recuperare elementi importanti per decretarne il suo passato nobile e glorioso”.
“Un avanzamento culturale notevole della storia di Pomposa” lo ha definito la direttrice del complesso monumentale Paola Desantis, evidenziando la necessità di “semplificare la divulgazione di studi come questo, per consentire ad un turismo spesso veloce di cogliere aspetti storici fondamentali che vanno in qualche modo resi fruibili al grande pubblico”.
Curatrice di una edizione critica che vede la luce dopo numerosi tentativi di altri studiosi nell’ultimo secolo, Corinna Mezzetti ha svelato le difficoltà “legate alla composizione estremamente variegata dell’archivio monastico pomposiano” e un rammarico: quello di non avere oggi accanto coloro che avviarono questo progetto di ricerca negli anni Ottanta, in primis monsignor Antonio Samaritani, che le suggerì di dedicarcisi e a cui il volume è “meritevolmente dedicato”.
“Corinna ha raccolto il testimone e ci fa molto piacere vedere ripristinata la base documentaria di Pomposa, per troppo tempo dispersa per vicende travagliate comuni a molti altri monasteri – ha aggiunto Franco Cazzola, presidente della ‘Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria’. Gli fa eco Antonio Manfrini, scriptor della Biblioteca Apostolica Vaticana, entusiasta della pubblicazione: “Finalmente vedono la luce ricerche poderose che avranno anche bisogno di tempo per essere lette, studiate e ‘digerite’. Non mi aspetto un successo immediato, ma spero vivamente che il lavoro prosegua con la collaborazione di Corinna Mezzetti”.
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