Cronaca
27 Aprile 2017
Tra le accuse favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione e falso ideologico. Ora i testimoni

Mazzette per il ricongiungimento familiare, iniziato il processo per oltre 30 imputati

di Redazione | 2 min

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È iniziato il processo a carico di 31 imputati per il procedimento a carico di oltre trenta persone accusate a vario titolo di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione (per un’impiegata della Prefettura), falso ideologico per induzione e un giro d’affari sommerso che secondo gli inquirenti è andato oltre i 150mila euro.

Secondo le ricostruzioni della squadra mobile dal maggio del 2012 – quando prese il via l’indagine – al 2015 quasi un centinaio di persone sono entrate in Italia, transitando per breve tempo per Ferrara per poi trasferirsi in altre città. Il tutto sfruttando in maniera fraudolenta la formula del ricongiungimento familiare

Secondo l’accusa chi voleva ricongiungersi con i propri familiari dall’estero in Italia, otteneva una ‘scorciatoia’ burocratica. E il sistema che si era strutturato a Ferrara permetteva agli stranieri interessati, per un costo totale di circa 7-8mila euro, di ottenere a tempo record tutti i permessi necessari.

Tra i 40 imputati, due sono quelli che occupano una posizione di spicco: Simona Granatiero – impiegata della prefettura – che secondo l’accusa avrebbe facilitato le pratiche ottenendo soldi e agevolazioni; e l’avvocatessa Silvia Baldassarre, accusata di concorso in favoreggiamento all’immigrazione clandestina per dei casi relativi a falsi certificati di residenza in alcune case di Migliarino.

Con loro avrebbero avuto un ruolo importante anche Xia Lihong, titolare del ristorante cinese di via Garibaldi a Ferrara, e Xiang Aimei del ristorante di Porto Garibaldi. Entrambe – difese dall’avvocato Carlo Bergamasco – gestiscono anche una piccola agenzia per sbrigare pratiche burocratiche e aiutare i connazionali, fatto che non viene contestato dalla difesa, come invece lo è l’accusa secondo la quale le residenze per gli immigrati fossero false e che abbiano corrotto funzionari pubblici.

Ieri davanti al tribunale collegiale si sono tenute le questioni preliminari. Alcune difese hanno eccepito l’inutilizzabilità di alcune intercettazioni, ma l’eccezione è stata respinta.

Sono state inoltre ‘assottigliate’ le liste testi di pm e difese.

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