Cento
21 Aprile 2017
Paolo de Castro: "L'incremento della dimensione organizzativa porterà più facilità d'accesso ai fondi europei, che m'impegnerò per garantire"

Partecipanza Agraria, servono idee nuove

di Redazione | 2 min

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di Serena Vezzani

Cento. “Mantenere le radici ma orientarle al futuro”: questa la mission della Partecipanza agraria centese che oggi, nel salone di rappresentanza della Caricento, ha presentato i risultati dell’analisi affidata a Nomisma circa il territorio agricolo dell’ente.

“La nostra istituzione – ha affermato il presidente Aproniano Tassinari, – deve cambiare il passo: è nata novecento anni fa e c’è necessità di innovazione, idee nuove, competitività, nella consapevolezza che le trasformazioni nel sistema agroalimentare richiedono un approccio nuovo, che faccia leva sulle risorse umane, fisiche e produttive”. Anche, e soprattutto, in vista della divisione ventennale del 2019, con la quale “l’amministrazione dovrà assegnare le risorse economiche per il sostentamento dell’ente dei prossimi vent’anni”.
“La Cassa di risparmio di Cento – è stato il commento del presidente Carlo Alberto Roncarati, – vuole porsi come interlocutore di primo livello per le esigenze delle aziende agricole, grazie alla sua conoscenza del territorio, alla sua consulenza qualificata e agli strumenti flessibili”.
A illustrare i risultati dello studio condotto da Nomisma, società indipendente di ricerca e consulenza economica di livello nazionale e internazionale, Massimo Spigola: “Ciò che è emerso è che la Partecipanza centese detiene un ruolo chiave dal punto di vista territoriale, con un ettaro di superficie su 4 riferibile ad essa: tuttavia, le aziende agricole hanno superfici  e proiezioni demografiche dei conduttori contenute, ordinamenti produttivi sono a basso potenziale lavorativo, non si registrano attività di qualificazione dei prodotti, il livello di diversificazione è ridotto e poco in linea con le richieste al settore”.
Tutte criticità e debolezze che possono essere mitigate soprattutto nell’ambito del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 della regione Emilia Romagna, che tuttavia richiede determinate caratteristiche: “Caratteristiche che la Partecipanza può raggiungere efficacemente attraverso aggiustamenti organizzativi e di funzionamento che già sono in atto in vista della divisione dei terreni del 2019”.
Affidate a Paolo de Castro, primo vice presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo, le conclusioni dell’incontro: “Il ruolo della Partecipanza dovrà essere quello di un soggetto in grado di creare le condizioni favorevoli per la nascita e lo sviluppo, agricolo e non solo, delle attività e del valore. L’incremento della dimensione organizzativa porterà più facilità d’accesso ai fondi europei, che m’impegnerò per garantire, e cambiamenti eventuali di natura contrattuale “.
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