Attualità
21 Febbraio 2017
Il testimone ferrarese incontra gli studenti per raccontare la sua esperienza tra leggi razziali e la fuga dalla deportazione

Cesare Moisè Finzi torna sui banchi di scuola

di Redazione | 2 min

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Cesare Moisè Finzi insieme ad Alberta Levi Temin, una delle sue maestre della scuola israelitica di via Vignatagliata 79, definita dal testimone come il suo “primo amore”

Tra le numerose iniziative programmate dell’istituto comprensivo Alda Costa di Ferrara per la giornata della memoria 2017, si inseriscono i due incontri con il cardiologo Cesare Moisè Finzi che oggi, martedì 21 febbraio, incontrerà gli studenti delle classi IV B e V B della scuola primaria Alda Costa e mercoledì 22 quelli delle classi I e II della Boiardo, per raccontare la sua esperienza di bambino e ragazzo escluso dalla scuola pubblica a causa dell’applicazione delle leggi razziali del 1938 e costretto alla fuga con falso nome per sfuggire alla deportazione nei campi di concentramento e di sterminio.

In occasione dell’appuntamento del 21 febbraio, il testimone ferrarese avrà modo di varcare la soglia della scuola Alda Costa, che all’epoca era intitolata al re Umberto I, dove tutti gli anni lui e il fratello Manlio sostenevano gli esami di ammissione alla classe successiva.

Si tratterà quindi di un tuffo nel passato sia da parte degli studenti, che avranno modo di conoscere ed approfondire uno dei periodi più bui della storia, riscattato dal coraggio dei giusti, sia da parte di Finzi che potrà visionare i giornali di classe degli anni Trenta e Quaranta e sfogliare le pagine di un album fotografico con riproduzioni di alcune scene di vita scolastica all’interno della scuola Umberto I negli anni Trenta, e di quella israelitica di via Vignatagliata, risalente allo stesso periodo storico.

I preziosi documenti sono conservati nell’archivio storico dell’Ics Alda Costa di Ferrara.

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