Lunedì, in occasione Spal-Avellino, posticipo serale del 12° turno di campionato di serie B, farà il suo ritorno al “Paolo Mazza” dopo tanti anni Fabio Capello, considerato tra i più grandi allenatori italiani in attività ed ex ct, tra le altre, di Milan, Juventus, Roma, Real Madrid e delle nazionali inglese e russe.
La presenza del trainer friulano si lega al ricordo degli inizi della sua carriera di calciatore: fu proprio la Spal attraverso una delle grandi intuizioni del “Presidentissimo” Paolo Mazza a scoprire e lanciare in prima squadra nel massimo campionato, con la maglia biancazzurra, il 18enne Fabio Capello.
Ferrara e la Spal rappresentano dunque la prima tappa di una lunga e prestigiosa carriera, fatta di trofei conquistati da giocatore e successivamente da allenatore. E seguendo una iniziativa che ha preso il via dalla prima gara casalinga della stagione in corso, sarà proprio Capello l’ospite ‘storico’ della società estense per la partita con l’Avellino.
In merito all’iniziativa, si registra nelle ultime ore la posizione critica del gruppo portante del tifo organizzato spallino, Curva Ovest Ferrara Otto Settembre: “La sua carriera, seppur importante come calciatore, riveste ad oggi un’aurea di celebrità per i trascorsi che Capello ha come allenatore nei maggiori club di Italia e d’Europa”.
E’ proprio da questa “posizione privilegiata” che Capello avrebbe “più volte criticato il nostro modo di vivere lo stadio, definendo gli ultras “i padroni del calcio” e le curve “un tribunale” (parole testuali) cui il calcio intero deve sottostare. Le sue parole pronunciate in quel Genoa-Milan del 1995, mentre si veniva a sapere della morte di Spagnolo, in riferimento ai tifosi locali (“non ditegli niente a quelli lì”), sono come un pugnale nel cuore per chi crede in un certo tipo di calcio. Se poi a fare la morale è un uomo condannato nel 2008 per una maxi evasione da 15 milioni di euro, la cosa acquista una gradazione ancor più grottesca”.
“Per tutti questi motivi – concludono i supporter – crediamo che la persona in questione, nonostante goda del nostro disprezzo, non meriti nemmeno i fischi; l’atteggiamento di Otto Settembre nel momento in cui solcherà il prato del Mazza sarà uno solo: indifferenza. Il resto dello stadio sarà libero di accoglierlo come meglio crede”.
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