MENÙ
Lì dentro mangiava, dormiva e passava gran parte del tempo. Fino ad oggi pomeriggio (mercoledì 1° maggio) quando qualcuno dalle roulotte che sostano in zona Rivana, lo ha visto accasciato a terra a due passi dalla sua minuscola casa
Due donne di 33 e 46 anni e un uomo di 42 anni, vicini all'area anarchico insurrezionalista, animalista e ai movimenti No Tav, sono finiti a processo in tribunale a Ferrara con l'accusa di aver portato, senza giustificazione, fuori dalla loro abitazione, due bastoni di legno, ritrovati dai carabinieri nel baule della loro automobile davanti alla fermata dell'autobus vicina al carcere di via Arginone
Arrivano da un lettore segnalazioni con foto di auto devastate e, a quanto è parso al lettore, anche saccheggiate dietro alla stazione, nel parcheggio di via del Lavoro
Stava guardando con fare sospetto all'interno di un veicolo, un carabiniere fuori servizio lo ha notato e dai controlli successivi è emerso che doveva scontare una pena per furto. Arrestato e portato in carcere
La Procura di Ferrara ha chiuso le indagini per l'omicidio di Davide Buzzi, il 42enne ucciso durante la serata del 1° settembre scorso all'interno del bar Big Town di via Bologna, mentre era in compagnia del 21enne Lorenzo Piccinini, dopo una violenta e tragica colluttazione con il 41enne Vito Mauro Di Gaetano, titolare del locale, e suo padre, il 70enne Giuseppe Di Gaetano
Ha patteggiato una pena a un anno e sei mesi di reclusione (con lo sconto premiale per il rito, si partiva da 2 anni e 3 mesi) Adriano Becchimanzi, il 36enne arrestato nel maggio scorso per due truffe ad anziani commesse nel Ferrarese.
L’uomo usava quello che ormai è diventato un classico metodo per truffare gli anziani: si fingeva avvocato, chiamava le vittime al telefono – perlopiù persone anziane- raccontando che il loro figlio aveva causato un incidente stradale e doveva pagare subito i danni, altrimenti sarebbe finito in carcere. A ritirare i soldi si sarebbe presentato di lì a poco un carabiniere. E, infatti, dopo pochi minuti suonava alla porta del malcapitato “il carabiniere” (sempre lui) per farsi consegnare i soldi.
I casi accertati dai carabinieri – coordinati dal pm Giuseppe Tittaferrante – sono stati due: uno il 10 dicembre 2015, quando una vedova in pensione in preda alla paura, gli aveva consegnato 2000 euro in contanti e alcuni monili in oro e l’altro nel gennaio di quest’anno, stessa metodologia, quando riuscì a farsi consegnare 900 euro.
Arrestato falso carabiniere, truffava anziani in ansia per i figli
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