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ART4STRINGS
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KALLIDAD
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KRAKÓW STREET BAND
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DIE WANDERVÖGEL
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THE DARK JOKES
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PEPPE MILLANTA & BALKAN BISTRÒ
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TABLAO SUR
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JOEL RODRIGUES
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LOS BOOZAN DUKES
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KONNEXION BALKON
Per la prima volta la nazione ospite del Ferrara Buskers Festival è l’Austria. Dei 20 gruppi invitati, provenienti da diversi Paesi d’Europa, ma anche dagli Stati Uniti, Sud America, Australia, Russia e le più disparate località del globo, 4 infatti arrivano dal Paese di Mozart, ognuno con un repertorio musicale molto particolare.
Gli Art4strings arrivano da Vienna, per far vibrare all’unisono le corde di 2 violini, una viola e un violoncello, da cui nascono melodie di Bach, Mozart, Strauss, che si mescolano con brani dei Beatles, Coldplay e Metallica.
I Mozartband, invece, hanno l’esclusiva capacità di trasformare le composizioni del giovane Mozart in pezzi originari di musica contemporanea: una miscela di musica classica, heavy rock, folk alpina e jazz, presentata in prima nazionale al Festival.
I Who Cares? reinterpretano in modo del tutto originale le canzoni meno note di Bob Dylan, Tom Waits, Van Morrison ed altri artisti creando una gioiosa musicalità folk, blues, bluegrass e rock.
Die Wandervögel propongono brani dal 1800 ad oggi con nuovi arrangiamenti. Pezzi di musica tradizionale scozzese, opere classiche, vecchie canzoni austriache, brani popolari tedeschi e composizioni folk yiddish diventano parte di un viaggio attraverso tempi e tradizioni diverse.
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MOZARTBAND
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RAM Z THE HUMAN SOUNDSYSTEM
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WHO CARES
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NO FUNNY STUFF
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PAVEMENT ORCHESTRA
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AIRPORTÖRGELER
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THE TROUBLE NOTES
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RADIOCORRIERE SWING
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HUOJUVA KOMPPI
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THREEWORLDS
I MUSICISTI INVITATI
Il quartetto Airportörgeler arriva dalla Svizzera per coinvolgere gli spettatori in passi di danza foxtrot, tango, valzer, polka e musica popolare schottische, in una varietà di melodie originali, esaltate dai suoni dei “cucchiai” e da dimostrazioni di “talerschwingen”: una moneta di 5 franchi viene fatta ruotare in un recipiente di terracotta, il cui rumore impreziosisce le tonalità delle voci degli artisti e il suono del washboard.
I Konnexion Balkon provengono invece dalla Germania, la Croazia e l’ Ucraina dando vita ad un mix vibrante di canti tradizionali e nuove composizioni, dove riconoscere musica classica, jazz, valzer dei Balcani, canzoni Sinti e Rom, selvaggio folklore slavo e romantici brani d’amore.
Il brasiliano Joel Rodrigues ammalia con la sua speciale chitarra, con cui fa tapping a due mani.
Il trio Kallidad torna invece al Ferrara Buskers Festival per il secondo anno consecutivo, essendo stato il gruppo più votato dal pubblico nella scorsa edizione nel contest “Vota il tuo busker preferito”. Dall’Australia, a ritmo di il “Mexican Mariachi Metal”, è pronto a conquistare gli spettatori di quest’anno con il suo originalissimo mix di flamenco, rock e musica tribale.
Una carica di vitalità musicale travolge Ferrara anche dalla Polonia con la Kraków Street Band: 9 musicisti professionisti che si esibiscono a ritmo di bluegrass, blues, jazz e un trascinante swing.
Un viaggio nelle atmosfere dei primi anni del ‘900 attende gli spettatori con gli spagnoli Los Boozan Dukes, per danzare sulle note di un antico lindy pop e poi immergersi tra storie d’amore rubate, di cantine popolari e di ribellione in uno tzunami di jazz creolo, blues voodoo, stomp e musica calypso.
E sembrano appena usciti da una strampalata macchina del tempo, i No Funny Stuff, Jug band unica nel suo genere, che riporta nel passato i successi pop-rock moderni, arrangiandoli in chiave retrò. Gli artisti parlano di “musica fatta in casa” dal groove super coinvolgente.
Trascinante come la musica balcanica degli italiani Peppe Millanta & Balkan Bistrò, band che ha vinto, per la categoria “musicisti accreditati” il contest “Vota il tuo busker preferito” e che quindi torna quest’anno da protagonista.
È italiano anche il duo Radiocorriere Swing che propone una selezione di brani composti dagli anni ’30, eseguiti in parte dal famoso trio vocale delle sorelle Lescano e reinterpretati dai due musicisti tenendo fede agli arrangiamenti originali, per preservare l’atmosfera del tempo.
Tutt’altra musica quella del onemanband Ram Z The Human Soundsystem che arriva dal Regno Unito con uno show unico a base di “vocal loop”. I suoni che vengono fuori dalla sua bocca sono incredibili: elicotteri che volano, sirene spiegate, rombanti auto e moto, robot, ritmi latini e chi più ne ha più ne metta.
I Tablao Sur si incontrano spesso a Parc Güell, tra le architetture del parco disegnato da Gaudí a Barcellona, attorniati da turisti e passanti rapiti dai ritmi flamenco e dalle melodie originarie di tanti luoghi del mondo. Ora sono pronti a ricreare questa atmosfera magica a Ferrara, con uno show di musica e danza molto affascinante.
Dagli Stati Uniti, il trio The Trouble Notes è pioniere dell’Indie Gypsy Fusion, un genere musicale nato come colonna sonora dei lunghi viaggi fatti dai 3 musicisti che mescola suoni contemporanei di indie rock, hip pop, musica klezmer, tango argentino, ritmi flamenco e jazz.
È una band acustica “gypsy jazz schlager”, che significa letteralmente “accompagnamento traballante”, quella dei finlandesi Huojuva Komppi la cui musica nasce dalle note di 2 chitarre, un contrabbasso e una batteria, suonati con grande destrezza e capaci di sprigionare una magia fuori dal comune.
Rock alternativo, ma dallo stile unico, è l’anima di The Dark Jokes, trio scozzese che a ritmo di violoncello, batteria e chitarra elettrica, crea un mix musicale di psichedelica moderna, indie e prog-rock, con arrangiamenti che sono stati definiti “epici”. La band arriva da Edimburgo, ma ha suonato dappertutto, anche in Brasile.
I Pavement Orchestra sono tre fratelli e vivono a Copenaghen, la città danese dove nascono tante band di buskers, per far assaporare al pubblico un cocktail musicale fatto di intensi sapori swing, toni country, bollicine folk e una spruzzata di jazz.
Sono invece tre sorelle, provenienti dalla Russia, le musiciste del Triobardac, che cantano e suonano diversi tipi di strumenti proponendo brani di musica internazionale interpretati in un concentrato di sonorità etniche, celtiche, classiche e pop.