di Francesco Altavilla

Come previsto la fiaccolata indetta dalle associazioni “Risparmiatori Azzerati” e “Amici Carife” non si è tenuta. Il Comitato No Salvabanche però non ha ‘disubbidito’, sostenendo di “essere stanchi di essere trattati come le marionette dei giochetti di piccoli politicanti o aspiranti tali” e ha disertato l’assemblea indetta in luogo della fiaccolata, organizzando invece un presidio davanti all’agenzia 1 della Cassa di Risparmio di Ferrara.

Al ritrovo in corso Martiri della Libertà erano presenti alcune decine di attivisti, decisamente meno numerosi dei 1500 circa presenti a Treviso il 20 luglio, probabilmente anche per la mobilitazione odierna a Roma in piazza Montecitorio.

“Non si punta il dito contro il Partito Democratico, che presiede il governo in carica, che ha firmato il decreto (Salva Banche, ndr)” secondo i portavoce del Comitato No Salvabanche. Che polemizzano invece con chi, come Marco Cappellari aveva sostenuto che non fosse opportuna l’idea di una fiaccolata in centro città: “avendo appreso delle difficoltà nella compravendita delle banche, non vogliamo creare in questi giorni un ulteriore elemento che potrebbe rivelarsi un autogol per i risparmiatori, incidendo su una trattativa molto delicata”.

Il problema, secondo i membri del Comitato No Salvabanche, “è tutto di volontà politica. Non diciamo che non si debba tenere la trattativa per il salvataggio di Mps, ma sosteniamo la necessità di continuare a manifestare, per questo abbiamo deciso di disertare l’assemblea e organizzare questo presidio”.

Uno spazio al dialogo è lasciato aperto verso le altre due associazioni: “Siamo disposti a parlare e a confrontarci sulla base del riconoscimento delle responsabilità politiche a livello locale e nazionale, per questo avevamo chiesto al sindaco Tagliani un gesto simbolico (strappare pubblicamente la propria tessera di inscrizione al Pd, ndr)”.