“Gianna Vancini non è più tra noi. Ci sentiamo smarriti, come marinai che corrono su una nave senza capitano”. Inizia così il breve ricordo del Gruppo Scrittori Ferraresi della propria presidente, saggista e narratrice, per anni fulcro dell’attività culturale e letteraria della città, i cui funerali si svolgeranno venerdì 24 giugno alle ore 16 in cattedrale, officiati dall’arcivescovo Luigi Negri.
“Gianna – ricordano i membri dell’associazione – era capitano tenace: determinata, diretta, forte delle sue convinzioni, ma persona umanissima nel comprendere. Capace di ascoltare, di dedicare tempo e spazio a ogni persona. Ad alcuni, soprattutto i “suoi” giovani, sapeva riservare una dolcezza materna, sapeva incoraggiarli, infondere fiducia, aiutarli a credere nelle proprie capacità. Riusciva a farli sentire speciali. Perché Gianna sapeva chiedere, ma soprattutto sapeva dare”.
La scomparsa di Gianna Vancini viene paragonata all’urto improvviso della nave contro uno scoglio che lascia tutti storditi, “ma la stiva è colma di ricordi e i ricordi sono tesori di luce dal valore inestimabile, da preservare e riaccarezzare”. Il riferimento è agli “eventi che hanno visto Gianna e l’associazione protagonisti della Cultura, nel nome della condivisione: da “l’Ippogrifo” al “Premio Gianfranco Rossi per la giovane letteratura”, dai reading poetici ai convegni. E poi le gite, le cene, le presentazioni, le tante pubblicazioni. Per amore della Cultura, della storia e della letteratura. Non arti inutili, ma necessarie, vitali, come l’aria”.
Ma accanto ai ricordi ci sono anche i progetti e i cantieri in costruzione, eredità lasciata da Gianna Vancini “di cui tutti dovremo farci carico all’insegna di quell’unità del “Gruppo Scrittori Ferraresi” che lei ha sempre perseguito. Per continuare il lavoro prezioso al quale Gianna aveva dedicato straordinarie energie dal 1999, a volte trascurando gli studi e la sua stessa scrittura”.
“Noi – conclude il Gruppo Scrittori Ferraresi – la vogliamo ricordare raggiante, quando raccoglieva con orgoglio e senza falsa modestia importanti soddisfazioni, come la medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il ‘qualificato impegno’ dell’associazione. Un lavoro costante, fatto di studio e dedizione, di relazioni interpersonali, di telefonate ad ogni ora. L’abbiamo vista a volte stanca, ma comunque pronta a rimboccarsi le maniche per un ideale in cui credeva, per il progetto di cui, dal 1999, si era innamorata: il “suo” Gruppo. Gianna Vancini ha scritto pagine indimenticabili nel libro della cultura della nostra città. E parole indelebili nei cuori. Per questo Gianna vive, nel suo sorriso e negli occhi chiari, sempre accesi di curiosità e passione. Gianna vive nell’abbraccio infinito delle tantissime persone che l’hanno conosciuta e stimata. Gianna vive”.
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