Politica
11 Maggio 2016
Macario (Arcigay Ferrara): "Non esisteranno più cittadini privi di diritti fondamentali. Mi sento felice"

Le unioni civili same-sex sono legge, Romani: “A chi discrimina dico: avete perso”

di Redazione | 3 min

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gay-743009_1280“Oggi non togliamo niente a nessuno, oggi estendiamo diritti a chi non li aveva. Oggi in Italia diventiamo più civili”. Sono le parole che il segretario regionale del Pd Paolo Calvano usa per salutare l’approvazione anche alla Camera del dll Cirinnà sulle unioni civili per le coppie dello stesso sesso.

Nell’aula di Montecitorio è passata prima la questione di fiducia posta dal governo – che, a differenza di quanto accade in Senato è una votazione disgiunta rispetto al testo della legge – con 369 favorevoli, 193 contrari e 2 astenuti (la maggioranza necessaria era di 282 voti). La fiducia è stata usata per l’approvazione del testo (arrivata verso le ore 20) senza emendamenti o articoli aggiuntivi rispetto all’articolone unico risultato dopo una dura lotta e tante polemiche sul ddl Cirinnà.

Il testo era già stato approvato dal Senato il 25 febbraio (sempre con un voto di fiducia) dopo che Partito Democratico e Nuovo Centro Destra avevano trovato l’intesa su alcune modifiche cruciali: eliminazione dei riferimenti alla possibilità di adottare il figlio del coniuge (stepchild adoption) e all’obbligo di fedeltà.

“”La società normale per i propri figli” che descrive nel suo intervento alla Camera il deputato della Lega Nord fortunatamente da oggi sarà una società nella quale sarà riconosciuto a tutti il diritto di diventare famiglia – commenta su Facebook Manuela Macario, neopresidente di Arcigay e Arcilesbica Ferrara -. Con tutte le imperfezioni, da oggi 11 maggio 2016 non esisteranno più cittadini privi di alcuni diritti fondamentali. La legge sulle unioni civili è realtà. Oggi si scrive un nuovo capitolo della storia di questo Paese. Oggi, nonostante forse per scelta personale mai mi unirò civilmente a qualcuno, mi sento più leggera. Perché sarò libera di scegliere. E mi sento felice”.

Massimiliano De Giovanni, che fino a poco tempo fa ricopriva la carica di Macario commenta pochi minuti dopo l’approvazione definitiva: “Il ddl Cirinnà sulle unioni civili da oggi è legge. L’Italia accorcia di un passo le distanze col resto del mondo. La politica si è messa al passo con i tempi e con i bisogni reali di tante coppie Lgbti che, di fatto, famiglia già lo sono. Non ci spaventano le minacce di un referendum abrogativo, né il sarcasmo di qualche sparuto sindaco obiettore: con 369 voti favorevoli alla Camera, oggi passiamo dal riconoscimento della famiglia a quello di tutte le famiglie italiane. E io festeggerò con l’amore mio”.

“E sì, oggi è il giorno”, commentava poche ore prima dell’approvazione Flavio Romani, ex presidente Arcigay a Ferrara e dal 2012 alla guida dell’associazione a livello nazionale, che del percorso al Senato e alla Camera non ha perso un passaggio -. Fra poche ore la Camera approverà la legge che finalmente riconosce il valore e la dignità delle coppie di uomini o donne che hanno un progetto di vita comune. Arriva con un ritardo imperdonabile, anni di lotta e di sofferenze per milioni di gay e di lesbiche che in questo paese sono stati umiliati, sbeffeggiati, discriminati, presi in giro da una moltitudine di politici cialtroni o paurosi, tutti intenti al proprio meschino tornaconto personale, e da una parte di nostri concittadini accecati dall’odio e dal disprezzo, che spesso dietro l’alibi comodo della fede e aizzati da pastori che predicavano odio hanno inscenato ridicole veglie e orribili manifestazioni. a tutti questi, che conosciamo bene e di cui mi fa schifo anche solo scrivere il nome voglio dire solo una cosa: avete perso. Sto per entrare alla Camera, ne uscirò stasera, probabilmente con un gran sorriso”. È stato così.

Gioia espressa anche da Caterina Ferri, assessore comunale di Ferrara: “Erano almeno 20 anni che se ne parlava, oggi finalmente l’Italia ha una legge sulle unioni civili. Certamente migliorabile, ma è una legge, e riconosce diritti a chi fino a ieri non li aveva, rendendoci un Paese più giusto”. “Un passo alla volta – il commento invece della consigliera comunale dem Ilaria Barladi -. Da oggi un po’ meno indietro nella lista delle inciviltà”.

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