Spettacoli
18 Febbraio 2016
Il capocomico di "Molière: la recita di Versailles", in scena da oggi al Comunale, parla dello spettacolo e della Ferrara in cui ha vissuto

Paolo Rossi: “Sono interista, ma a questo punto preferisco la Spal”

di Redazione | 3 min

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paolo rossi 2“Ogni volta che vengo a Ferrara succede una cosa bellissima: gli amici della vecchia compagnia si riuniscono per il mio appuntamento e ci ritroviamo prima o dopo lo spettacolo”. La “vecchia compagnia” è quella che Paolo Rossi – in scena da giovedì 18 a domenica 21 febbraio al Teatro Comunale con il suo “Molière: la recita di Versailles” – conosce dai tempi della sua “fetta di vita” trascorsa in città, tra i 5 e i 18 anni di età, prima cioé di intraprendere con successo la carriera teatrale dopo aver conseguito a Ferrara il dipoma di perito chimico (all’Itip).

Dopo Shakespeare e Brecht, Paolo Rossi affronta un altro degli autori più amati, il commediografo francese Molière, e lo fa ovviamente alla sua maniera, lasciando grande spazio all’improvvisazione, alla rivisitazione e alla creazione di un ponte tra passato e presente.

Ma come si è sviluppato questo percorso di contatto tra il tuo modo di vivere il teatro e quello di Molière?

“Tutto è iniziato nel portare avanti un metodo sull’improvvisazione attraverso laboratori con i 12 ragazzi che sono poi gli attori della compagnia che recita, come quella di Molière, alla corte di Versailles. Quindi commedia dell’arte vera. Non abbiamo fatto altro che rubare a Molière quello che Molière ha rubato a noi, perché copiare è da stupidi, ma rubare è da maestri. C’è un canovaccio, scritto con Giampiero Solari e Stefano Massini, nel quale gli attori, dopo prove lunghe e dure, si sono addentrati come star dello spettacolo. Abbiamo fatto sold out ovunque”.

Grande spazio all’improvvisazione dunque, un po’ come al tempo dei “deliri organizzati”…

“Guarda, quando fai un monologo è più facile improvvisare battute, ma quando sulla scena ci sono altri attori, beh, allora tutto si fa più arduo”.

Nello spettacolo non mancano scene dissacranti sulla chiesa. Ma è cambiato qualcosa con questo nuovo pontefice?

“Sì c’è una scena divertente nello spettacolo. Non so se è cambiato qualcosa o se cambierà, di certo noi continuiamo per la nostra strada”.

In passato tu stesso e altri attori comici avete dichiarato che Berlusconi vi ha aiutato molto dandovi parecchio materiale per le vostre battute. E ora?

“In  passato, hai detto bene. E’ vero, ci ha aiutato parecchio, credo anche di dovergli anche un po’ di Siae. Fortunatamente anche senza di lui riusciamo tutti a continuare a fare il nostro lavoro, ci mancherebbe”.

Hai un po’ di nostalgia della televisione?

“Ma no, dai, oggi ci sono tanti altri mezzi, c’è internet soprattutto. La televisione può aiutare molto il teatro, così come il teatro ha aiutato molto la televisione, ma non è più necessaria come un tempo. Ora puoi fare tutto anche senza passare per la tv”.

Ti aspettiamo a Ferrara, allora, buona giornata…

“Certo ma… come va la Spal? Mi hanno detto che ha pareggiato le ultime tre partite”.

Veramente ha pareggiato solo l’ultima partita, ma è sempre ben salda al primo posto della classifica. Ma tu non sei interista?

“Sono interista e spallino. Mi sa che però, a questo punto, preferisco la Spal”.

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