Attualità
11 Febbraio 2016
Le celebrazioni per le vittime delle Foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata

“Il Giorno del Ricordo appartiene a tutto il popolo italiano”

di Redazione | 2 min

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di Carolina Fiorini

“Il Giorno del Ricordo appartiene a tutto il popolo italiano. È il giorno in cui si rende omaggio alle persone che hanno sofferto durante la tragedia ed è importante l’impegno che devono assumere le istituzioni affinché ciò che è accaduto non accada mia più”. Le parole del prefetto Michele Tortora assumono la funzione di rinnovare l’impegno nei confronti del mantenimento e del rafforzamento delle istituzioni democratiche per la difesa dei diritti del singolo, “è importante affermare il nostro ordinamento democratico, un baluardo nei confronti dei nazionalismi aggressivi e contro l’insorgenza delle intolleranze”.

Dal 2004 è stato istituito per legge il Giorno del Ricordo, celebrato per le vittime delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata, legato alle tragiche vicende del confine orientale. Dei 109 campi profughi italiani prese parte anche Ferrara che diede asilo a migliaia di confinati in fuga.

“È un’occasione per parlare della tragedia avvenuta anche all’interno delle scuole: dove oggi ha sede l’istituto Vergani Navarra, negli anni che trascorsero tra il 1944 e il 1949, questo venne adibito a rifugio per gli esiliati”.
Le istituzioni che si impegnano a valorizzare il ricordo della tragedia avvenuta, collaborando alla sua celebrazione, sono varie, tra cui il Comune di Ferrara, il museo del Risorgimento e della Resistenza, la sezione cittadina dell’associazione Nazionale dei Partigiani Cristiani, l’istituto di storia contemporanea di Ferrara e il comitato provinciale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, il cui presidente Flavio Rabar spiega che “la vicenda delle foibe, le sue vittime, e l’impegno odierno delle istituzioni sono un importante segno di consolidamento e tramando, non solo della memoria del passato, ma anche del presente. Le pagine della nostra storia raccontano vicende terribili, vicende che hanno spinto i profughi ad abbandonare la propria terra, la propria casa e i cari per cercare la salvezza in una terra sconosciuta”.

Alla celebrazione hanno partecipato anche gli studenti dell’ensemble di ottoni del Conservatorio di Ferrara “G, Frescobaldi”, esibendosi in vari interventi musicali.

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