di Francesco Altavilla
Sensibilizzare la cittadinanza, in particolare i più giovani, invitandoli a “saperne di più” sull’amianto e sulla sua pericolosità per la salute e l’ambiente in cui si vive, era l’obbiettivo del convegno “Amianto, saperne di più”. Tra gli organizzatori dell’incontro di sabato 17 ottobre, che ha coinvolto numerosi studenti degli istituti superiori della città, figurano l’assessorato all’Ambiente del Comune di Ferrara, Anmil Ferrara (associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) e Aeac (associazione esposti amianto e altri cancerogeni). Una partecipazione quanto mai significativa secondo l’assessore all’Ambiente del Caterina Ferri, che porgendo i saluti dell’amministrazione ha fatto presente che “creare una cultura della sicurezza aiuta la prevenzione e aumenta la sicurezza e la tutela del lavoro”.
Un momento utile per conoscere da vicino quali siano le reali minacce portate da questo “carcinogeno ambientale” per l’uomo e l’ambiente, ma anche l’occasione per parlare delle pratiche di smaltimento e “fare il punto” della situazione sulla situazione cittadina. A Ferrara infatti, secondo Alberto Alberti presidente di Aeac “si sta andando nella giusta direzione, trasmettere concetti significa capire con cosa abbiamo a che fare”. Precisamente con un elemento cancerogeno le cui fibre sono “tremila volte più piccole di un capello” ha precisato il professor Mauro Tognon, intervenuto per spiegare quali siano gli effetti di questo agente sul corpo umano.
Le “morti di amianto” sono stimate essere in Italia circa 4 mila all’anno (fonte Anmil–Aeac); decessi in massima parte dovuti a mesotelioma o cancro ai polmoni. Una strage silente che ha portato a mobilitazioni in tutto il mondo, e in Italia all’apertura del procedimento presso la procura di Torino, a carico degli ex vertici della multinazionale Eternit. Una vicenda di cui ha parlato Bruno Pesce, sindacalista e membro del direttivo di Afeva (associazione familiari vittime dell’amianto), che ha ricordato come in tante parti del mondo l’amianto venga ancora estratto: dal Brasile, alla Cina, ma anche in Russia e in molte parti dell’America Latina. Secondo Pesce “l’affermazione dei propri diritti, contribuisce all’acquisizione di una maggiore tutela dal rischio e dal danno”.
Il problema dello smaltimento e dello stoccaggio dell’amianto, “riguarda anche Ferrara” come hanno ricordato Tognon e Alberti, che ha inoltre fatto presente come “sia necessario discutere della costruzione di una discarica a Ferrara per abbattere i costi dello smaltimento”. Dal 2010, il Comune di Ferrara ha avviato un protocollo di smaltimento dell’amianto, che “ha portato alla rimozione di circa 63 tonnellate di materiale in 5 anni” ha fatto sapere l’assessore Ferri. “Un risultato importante – a suo giudizio – che però non frena gli abbandoni in aree industriali dismesse, che produce un danno ecologico ed economico per tutta la collettività”.
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