Cronaca
27 Settembre 2015
L'ex magistrato del pool: "La corruzione non si combatte solo con i procedimenti penali"

La ‘lettera a un figlio’ di Colombo su Mani Pulite

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Trovato morto nella sua auto, dove dormiva

Lì dentro mangiava, dormiva e passava gran parte del tempo. Fino ad oggi pomeriggio (mercoledì 1° maggio) quando qualcuno dalle roulotte che sostano in zona Rivana, lo ha visto accasciato a terra a due passi dalla sua minuscola casa

Primo maggio. Tagliati (Cgil): “Costruire insieme un’Europa di Pace, Lavoro e di Giustizia Sociale”

Nella data in cui si ricorda che il lavoro "è la condizione fondamentale di dignità delle persone" e la "condizione necessaria per poter realizzare il proprio progetto di vita", Veronica Tagliati dalla piazza di Argenta rimarca che "come Cgil, Cisl e Uil abbiamo voluto dedicare quest’anno il 1° maggio ad un sogno, il sogno di Costruire insieme un'Europa di Pace, Lavoro e di Giustizia Sociale”

IMG-20150926-WA0006di Francesco Altavilla

Era il il 17 febbraio 1992 quando Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano venne arrestato: fu il principio di una stagione giudiziaria, storica e politica che ha segnato la recente storia d’Italia. È il 26 settembre 2015, e Gherardo Colombo è a Ferrara a presentare la sua ultima fatica letteraria: “Lettera a un figlio su Mani Pulite” (Garzanti). Ad accogliere l’ex magistrato, nell’ambito della “trilogia sulla giustizia, le sue possibilità, i suoi limiti”, ospitata all’interno di Unifestival, erano presenti Andrea Pugiotto, professore di Diritto Costituzionale dell’Università di Ferrara e Federico D’Anneo, della scuola forense ferrarese.

Un dialogo “tra giuristi” che non è mai scaduto in tecnicalità di difficile comprensione per la folta platea accorsa alla libreria Ibs, dove la presentazione ha avuto luogo. Il confronto è stato però l’occasione per Gherardo Colombo di tracciare un rapido bilancio di quella che il professor Pugiotto ha definito “un tornante giudiziario, politico e storico”. Un momento di svolta, che però, a giudizio di Colombo, “non ha prodotto gli effetti sperati”. La spiegazione, a parere di Federico D’Anneo è da ritrovare in quella “reazione ambivalente” che all’entusiasmo popolare suscitò resistenze venendo percepita come un “travalicamento dei normali confini della giustizia”.

Ma che eredità ci ha lasciato la maxi inchiesta? Poca cosa, a sentire Gherardo Colombo, che nella riforma del 1993 riguardo l’immunità parlamentare vede uno dei più significativi lasciti di quella stagione. “Il problema della corruzione – ha chiosato – non si risolve solo con i procedimenti penali”, lanciando una velata polemica rispetto a quanto detto dall’ex collega Piercamillo Davigo venerdì pomeriggio dal palco di Unifestival.

All’osservazione del professor Pugiotto che ha fatto presente come si possa notare una “continuità tra la cosiddetta Prima Repubblica e la Seconda, per quanto riguarda scandali e crack finanziari che coinvolgono forze politiche e imprese pubbliche e private” una continuità in cui l’unica differenza “è la quantità”. E l’ex magistrato del pool guidato da Antonio Di Pietro ha ribadito che “l’indagine penale è uno strumento inadeguato per sradicare il fenomeno della corruzione, endemico” e che per la sua diffusione “rende impossibile perseguire tutti”. Colombo ha ricordato il momento in cui l’opinione pubblica cambiò atteggiamento nei confronti dell’inchiesta e dei magistrati che la conducevano, “quando l’inchiesta si allontanò dal ‘vertice’ toccando altri settori della società, più legati alla quotidianità”.

Ciò che occorre, ha concluso Colombo, è un “intervento culturale, sul modo di pensare delle persone, convincere le persone che la corruzione è un male, per sé stessi e per la collettività”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com