di Anja Rossi
In un mondo in cui è diventato sempre più utile specializzarsi, è meglio farlo quanto prima. E se per crescere serve la tecnica, Ferrara si è già inserita da anni in questa visione con i percorsi di Istruzione tecnica superiore (Its), organizzati dalla Fondazione Its “Territorio – Energia – Costruire” di Ferrara e Ravenna in collaborazione con l’Istituto di istruzione superiore “G.B. Aleotti” di Ferrara.
Nella mattina di venerdì, presso la sala del Consiglio comunale, sono stati presentati i nuovi percorsi attivati all’Aleotti per orientare i giovani diplomati nella possibile scelta formativa offerta da questi corsi post diploma. Presenti al seminario erano, oltre ai futuri ragazzi diplomati, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, l’assessora comunale all’Urbanistica Roberta Fusari, il presidente della Fondazione Its Simone Corli e il dirigente scolastico dell’Aleotti Fabio Muzi, che hanno portato ai ragazzi ciascuno la propria testimonianza.
Anche se continuerà ad essere rilevante lo spazio dedicato alla sismica, per fornire ai nuovi tecnici le competenze necessarie a verificare le ricadute degli effetti del terremoto, rispetto agli anni precedenti verranno introdotti moduli formativi riguardanti le moderne tecniche di controllo del territorio e dell’interazione edificio-territorio, formando tecnici esperti nel monitoraggio e nella prevenzione del dissesto idrogeologico. Il nuovo corso promosso a Ferrara formerà dunque un tecnico superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni e del patrimonio edilizio, capace anche di effettuare il rilevamento e il monitoraggio del sistema edificio-territorio.
Rimarranno anche quest’anno gli argomenti correlati al recupero degli edifici storici esistenti, che come sottolineato anche dai relatori presenti, risulta essere l’unica parte del sistema edilizia in crescita, nonostante la crisi.
“I ragazzi – spiega Simone Corli – acquisiranno competenze spendibili direttamente nel mondo del lavoro, avendo maggiore conoscenza del territorio dove poi andranno ad operare. Questo è reso possibile da una sinergia tra tanti attori diversi, come l’università, le istituzioni locali e anche il mondo produttivo. Con il terremoto, infatti l’Emilia è diventata ora il più grande cantiere d’Italia. Ricerca e competenza è ciò che le aziende stanno ora cercando”. Anche il sindaco Tagliani è consapevole delle potenzialità derivanti dal sisma per i futuri lavoratori nel campo dell’edilizia. “Nonostante la sfida drammatica dal punto di vista occupazionale – conclude Tagliani -, abbiamo nel nostro territorio molte imprese che usano le nuove tecnologie per la costruzione. Grazie a questo tipo di corsi la formazione scolastica si avvicina sempre più alle imprese”.
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