Basta espansione, al via la riqualificazione. L’Assessorato all’Urbanistica ed Edilizia del Comune di Ferrara ha deciso di non lavorare più sull’espansione della città ma sul completamento delle aree già esistenti. Una scelta – contenuta nel secondo Piano Operativo Comunale presentato ieri dall’assessore Roberta Fusari ai rappresentanti delle associazioni di categoria e degli Ordini e Collegi professionali – dettata dai risultati di un’indagine condotta sul patrimonio residenziale non utilizzato e sulle residue previsioni degli strumenti urbanistici operativi e attuativi vigenti e della stagnazione del mercato immobiliare. Il documento proposto, quindi, prevede di non accogliere ulteriori previsioni residenziali che non siano il frutto di interventi di recupero o sostituzione di alloggi esistenti.
“Il precedente Prg (piano regolatore generale) e il primo Poc (approvato ad aprile dello scorso anno) – ricorda l’assessore Fusari – hanno autorizzato la costruzione di 5193 nuovi alloggi che non sono ancora stati realizzati, i quali si andranno a sommare a quelli costruiti ma non utilizzati, stimati fra i 5400 e i 7400 alloggi. In questa situazione di notevole potenzialità edificatoria inespressa, non ha senso andare a consumare altro suolo agricolo ma si ritiene opportuno soddisfare le esigenze che dovessero emergere senza prevedere ulteriori espansioni del territorio urbano, oltre a quanto già previsto nella pianificazione operativa e attuativa vigente, utilizzando le molteplici possibilità di trasformazione e riutilizzo degli insediamenti esistenti o di aree già urbanizzate”.
Per questi motivi, il secondo Poc esclude gli interventi di tipo residenziale e si rivolge, quindi, alle imprese che hanno problematiche edilizie che si possono risolvere senza la costruzione di nuove residenze. “Il documento deve ancora passare in commissione urbanistica e poi al consiglio comunale – spiega Fusari -; dopo l’approvazione, in estate uscirà il bando pubblico che sarà attivo fino a settembre, successivamente partirà la fase di proposte con la speranza di chiudere gli accordi entro la fine dell’anno. L’auspicio è che l’iter sia più rapido del precedente, il cui percorso è stato lungo e difficile. Parallelamente verrà lanciato un bando per chi volesse chiedere la revoca dell’edificabilità di un territorio”. Difficile fare previsioni, ma con ‘l’ombra’ dell’aumento dell’Imu che si avvicina, potrebbero essere in molti a voler revocare la licenza per ‘salvarsi’ dall’aumento delle tasse.
Intanto il primo piano operativo comunale si sta concretizzando. Dei 38 accordi sottoscritti, ne sono già partiti quattro: due di interventi diretti commerciali (negozio di scarpe di fronte a Kiabi e negozio nell’ex concessionaria Citroen in via Darsena) e due in corso di lottizzazione (ampliamento del Consorzio Artigiani San Giorgio e attività commerciale a Pontegradella). “Il secondo Poc va in parallelo al primo – specifica Fusari – e cerca di risolvere le difficoltà emerse dai vecchi piani urbanistici approvati nel Prg: prima di pensare a una nuova espansione bisogna completare i lavori già in programma”.
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