Cronaca
24 Maggio 2015
D'Amico (RaiNews 24): "Il Ssn è uno dei migliori al mondo ma anche ospedalocentrico"

Come sconfiggere la ‘medicina difensiva’?

di Redazione | 3 min

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20150524_112615Quali sono gli interessi dietro i farmaci e la medicina? Come cambiare il rapporto medico-paziente per evitare la medicina difensiva? È di questi e di altri temi che si è discusso in piazza Municipio durante un incontro organizzato all’interno del festival di Altroconsumo intitolato ‘Da €-Medicine a We Medicine’.

Per prima cosa, quindi, va spiegato il titolo: “La e di euro sta lì perché le case farmaceutiche non sono associazioni di beneficenza, non sono onlus ma rispondono a logiche di mercato e ai loro azionisti, a fronte anche di investimenti ingenti per testare le molecole, per ognuna della quale serve circa un miliardo di euro tra progettazione e trial”, ha esplicitato Gerardo d’Amico, giornalista di Rainews 24 che questa mattina si è assunto oneri e onori di moderare il dibattito. Da lì allo scandalo Lucentis è un attimo, e a riassumere la storia ci pensa Franca Braga, relatrice di Altroconsumo: “Avastin e Lucentis erano due farmaci per curare la maculopatia. Non erano uguali ma erano comunque equivalenti, solo che uno costava 18 euro a trattamento, l’altro quasi 900. In Italia fu autorizzato solo quello più costoso per un danno alle casse dello Stato tra il miliardo e due e il miliardo e mezzo di euro”.

Oltre a questo, in un sistema sanitario “che è uno dei migliori al mondo ma ospedalocentrico”, cresce sempre di più il problema della medicina difensiva (ovvero la pratica da parte dei medici di sottoporre i pazienti al numero più alto di esami e trattamenti possibili al fine di scoraggiare il fatto che i pazienti possano pensare di non essere stati seguiti adeguatamente e quindi fare causa, ndr), che sta iniziando ad avere costi importanti a carico del servizio sanitario in connubio con la richiesta di più esami e più approfonditi da parte dei pazienti. “Ognuno di noi ha quasi sicuramente una piccola ernia al disco, ma questo non vuol dire che sia un problema. Solo che anche per un mal di schiena dettato da uno sforzo ormai si richiede una risonanza magnetica nucleare, che evidenzia l’ernia e via così, con costi impressionanti”, è stato il commento della rappresentante di Slow Medicine Sandra Vernero, subito seguito da quello di Alberto Donzelli della fondazione Allineare Sanità e Salute: “Al momento i medici di medicina generale ricevono uno stipendio determinato dal numero dei suoi assistiti oltre a un extra per altri tipi di prestazioni. Per migliorare il rapporto medico-paziente ed evitare prestazioni inutili servirebbe una rivoluzione copernicana, calcolando lo stipendio dei medici in basse all’età di ogni suo assistito, in modo che sia anche nel suo interesse economico che esso viva il più a lungo possibile e rimanga a suo carico per sempre”.

Ad offrire un’altra idea per cambiare il rapporto medico-paziente infine è sempre la rappresentante di Slow Medicine: “Stiamo lanciando una campagna, chiamata ‘Buongiorno, io sono”, che abbiamo ripreso da una cosa omologa successa in Inghilterra dopo che una dottoressa è stata ricoverata e si è resa conto che nessuno si presentava ai pazienti, incoraggiando quindi i medici a scattarsi una foto con quella frase e a postarla sul suo sito. Anche noi incoraggiamo quest’azione, anche perché quelle parole sono le prime che permettono un contatto umano. Le cause penali per malasanità sono vinte dai medici nel 99% dei casi, quelli civili intorno al 60, e la prima causa per cui vengono intraprese azioni legali è la scarsa comunicazione piuttosto che la preparazione dei medici”.

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