Eventi e cultura
19 Maggio 2015
Il teatro Nucleo festeggia i 40 anni dalla fondazione e omaggia “L’eredità vivente” di Antonio Tassinari

La “primavera del teatro” sboccia a Pontelagoscuro

di Elisa Fornasini | 4 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl teatro vive finché vivono gli artisti che lo fanno. Quando un artista di teatro muore, muore anche il teatro stesso perché è impossibile musealizzarlo, è un fenomeno che si capisce solo nell’interazione tra attori e spettatori. L’unica forma per garantire la trasmissione di questa esperienza diventa quindi l’eredità vivente: un ‘paradosso’ per cui i grandi maestri del teatro contemporaneo possono lasciare le proprie tracce alle nuove generazioni.

È da questa riflessione di Horacio Czertok, direttore del Teatro Nucleo, che parte il progetto “Primavera del Teatro”, un grande contenitore di eventi che animerà il teatro Julio Cortazar di Pontelagoscuro dal 22 al 31 maggio con la prima edizione di “L’eredità vivente”, un progetto di formazione artistica e culturale con maestri di spicco della scena teatrale internazionale, e dal 5 al 7 giugno con la terza edizione del “Totem Arti Festival”, festival di teatro, danza, musica e arti performative che lascia la strada per trasferirsi nel parco Tito Salomoni.

“L’eredità vivente” parte dal ricordo di Antonio Tassinari. Il grande appuntamento formativo di respiro internazionale, che prevede una serie di workshop e incontri con tre gruppi che hanno segnato la storia del teatro contemporaneo, è organizzato dal Teatro Nucleo non solo per celebrare il 40esimo anniversario della sua fondazione, ma anche e soprattutto per rendere omaggio alla memoria dell’indimenticato attore, regista, pedagogo e storico membro del gruppo italo-argentino, scomparso nel giugno dello scorso anno.

A portare la loro ‘eredità vivente’ saranno tre realtà internazionali che continuano ad essere un punto di riferimento attuale per le nuove generazioni di allievi: Ana Serralta e Ricardo Talento, esponenti della rete dei Teatri Comunitari argentini; Cathy Marchand in rappresentanza del Living Theatre fondato nel 1947 da Judith Malina e Julian Beck; e Teatr Osmego Dnia, gruppo polacco nato dall’influenza del Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski.

I maestri proporranno quattro workshop tematici, accessibili su prenotazione e con posti limitati. Si parte il primo weekend, il 22-23-24 maggio, con il “laboratorio teorico-pratico sulla metodologia del Teatro Comunitario” tenuto da Ricardo Talento del Circuito Cultural Barracas; il 25-26-27 maggio si prosegue con Teatr Osmego Dnia, che proporrà “La Scrittura nello Spazio”, workshop dedicato alla metodologia sviluppata dal gruppo polacco; il secondo weekend, il 29-30-31 maggio, si terrà il seminario proposto da Cathy Marchand, “Nella Valigia di Julian Beck”, ispirato all’esperienza professionale e personale con il Living Theatre. Il quarto workshop, condotto da Ana Serralta del Gruppo di Teatro Comunitario Catalinas Sur, è il “laboratorio di costruzione scenografica” che si terrà dal 25 al 30 maggio e consentirà agli allievi di apprendere tecniche per realizzare maschere, marionette, pupazzi e scenografie. Al termine di ogni workshop, è prevista una dimostrazione di lavoro aperta al pubblico.

Il progetto comprende altri eventi collaterali aperti al pubblico: la presentazione in anteprima dei libri “Pasado y presente de un mundo posible” e “Un’avventura utopica” (21 maggio alle 18 presso il Teatro Off), l’anteprima nazionale dello spettacolo “I Dossier” proposto dal Teatr Osmego Dnia (26 maggio alle 20.30 presso il teatro Cortazar), l’escursione fluviale a bordo della Nena (28 maggio alle 10 in darsena, aperto solo ai partecipanti dei laboratori), tavola rotonda con i maestri dell’“Eredità Vivente” e inaugurazione della mostra fotografica “Il Living Theatre nelle immagini di Marco Caselli Nirmal” (28 maggio alle 16 al teatro Cortazar) e il tributo a Judith Malina con video e testimonianze dell’allieva Cathy Marchand (29 maggio alle 21 presso il teatro Cortazar).

“Tutto ruoterà intorno all’idea del teatro come continua ricerca e trasformazione sociale – annuncia Horacio Czertok – così come la concepiva Antonio Tassinari che ha dedicato con passione gli ultimi anni della propria vita al teatro comunitario, una forma teatrale della e per la comunità”. “Il teatro comunitario sta prendendo sempre più piede nel mondo – conferma Greta Marzano, allieva-attrice del Teatro Nucleo – perché il teatro è soprattutto relazione, la sua forza risiede appunto nell’incrocio di relazioni e nello scambio di esperienze”.  Un ‘contatto diretto’ che sta avendo successo nei workshop: sono già una cinquantina le prenotazioni e altre se ne stanno aggiungendo all’ultimo, fino a un massimo di 100 posti.

Un’idea di teatro condivisa anche dal teatro Comunale: “Tassinari credeva in maniera viscerale in questa forma di intervento sociale, teatrale, individuale e collettivo – ricorda il direttore artistico della fondazione Marino Pedroni – e l’ha portata avanti col Teatro Nucleo, che in 40 anni ha segnato la vita culturale della città”. “È un’iniziativa doverosa nei confronti di Antonio – fa eco il vicesindaco Massimo Maisto – perché il modo migliore per rendere omaggio a un artista è quello di continuare a fare cultura”.

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