
Francesco Rendine
La procura di Ferrara ha archiviato l’esposto per diffamazione del consigliere comunale Francesco Rendine (gruppo Gol) verso il sindaco Tiziano Tagliani i componenti del gruppo consigliare Pd in carica fino alle elezioni della scorsa primavera. Un esposto depositato nel marzo 2014 da Rendine in seguito a un agguerrito dibattito, durante il quale il capogruppo Gol aveva criticato l’amministrazione per non aver costituito il Comune parte civile nel processo sugli appalti dell’ospedale di Cona, parlando dell’esistenza di intercettazioni tra imprese e istituzioni che “se riferite dai carabinieri in aula avrebbero aperto imbarazzanti scenari”, anche se non entrate nel fascicolo del giudice perché attinenti a una fase delle indagini già archiviata.
Una critica da cui era partito l’immediato contrattacco del gruppo Pd, che depositò una interpellanza per chiedere a Tagliani “se anche al sindaco o all’Amministrazione siano state rese note le stesse informazioni “imbarazzanti”, sulle intercettazioni di cui si afferma a conoscenza il consigliere Rendine il quale riveste il ruolo di consulente della Procura della Repubblica oltre che pubblico dipendente” e, in caso contrario, di accertare presso gli organi inquirenti quali siano le fonti riservate del consigliere “ed in tale caso verificarne la legittima e trasparente accessibilità per tutti i cittadini e le parti del processo”.
Da qui le ragioni dell’esposto di Rendine, che ha querelato per diffamazione i componenti del gruppo Pd, che sosteneva di non essere a conoscenza diretta delle intercettazioni ma di aver semplicemente riportato le notizie uscite sugli organi di stampa. “Detta affermazione è falsa – si leggeva nel testo della querela di Rendine – perché né in comunicati stampa né con giornalisti di varie testate che mi hanno intervistato ho mai pronunciato questa frase che risulta gravemente lesiva della mia reputazione e, in virtù delle qualifiche ricoperte (esplicitamente evocate nella richiamata interpellanza), rende ancor più gravi i danni sofferti dallo scrivente e trascende i limite del diritto di critica politica”.
E la notizia dell’archiviazione dell’esposto giunge proprio dal Partito Democratico, che non perde l’occasione per una ‘frecciata’ al rivale politico: “Visto che non lo fa l’interessato, cui per trasparenza spetterebbe l’onere visto il “can can” mediatico montato all’epoca – scrivono i componenti del gruppo Pd – , si comunica che l’esposto ( uno dei tanti) depositato in procura a marzo dello scorso anno contro i consiglieri del Pd e contro il Sindaco per diffamazione connessa alla interpellanza presentata dal gruppo del Pd e relativa alle “fonti informative riservate” , a proposito di trascrizioni di intercettazioni telefoniche di cui Rendine si dichiarava in possesso, è stata immediatamente archiviata così come è stata successivamente respinta dal magistrato la opposizione che i difensori del Rendine hanno proposto alla richiesta di archiviazione stessa”.