Economia e Lavoro
3 Novembre 2014
La ricerca del Dipartimento di Economia mostra un notevole incremento di agriturismi e B&B

Il turismo ferrarese visto dai turisti

di Redazione | 4 min

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unnameddi Marcello Celeghini

Puntare maggiormente sul marketing e migliorare i servizi ai turisti. Sono queste le due mancanze del sistema turistico ferrarese emerse nei giorni scorsi durante la presentazione della ricerca realizzata dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara su “Marketing e creazione del valore per il territorio”. Il workshop, che ha visto la presenza di istituzioni, imprenditori del sistema ricettivo ferrarese ed esponenti del mondo accademico, oltre a fornire dati e cifre, è stato utile per un confronto sulle possibili soluzioni per dare nuovo slancio ad un settore cruciale per la ripresa dell’economia provinciale.

La ricerca ha preso in considerazione i pernottamenti in città e in provincia tra il 2008 e il 2013, anche per vedere quanto la crisi abbia influito nel settore. Particolare risalto nell’esposizione è stato dato ai sette big eventi che ogni anno animano Ferrara e a quanto, queste manifestazioni, aiutino il sistema turistico e rendano più attrattiva la città tutta. L’offerta alberghiera cittadina segna tra il 2008 e il 2013 un -11,49%. In provincia il calo è circa lo stesso -10,02%. “Un dato fisiologico- spiega la dottoressa Greta Cestari del Dipartimento di Economia- che si riscontra più o meno in tutte le città italiane a causa degli effetti della crisi economica”. Dati sorprendenti arrivano invece dall’offerta extralberghiera (b&b, affittacamere) che nei sei anni presi in esame ha avuto un incremento del 31,15% in città e ben del 45,86% in provincia. Ancora più positivo è l’incremento degli agriturismi che nel comune di Ferrara segnano addirittura un + 60,23. Un turismo low cost e di passaggio che quindi penalizza soprattutto le strutture ricettive più grandi.

Molto interessante è anche l’apporto che le sette grandi manifestazioni ferraresi annuali (Buskers, Balloon Festival, Internazionale, Capodanno, Palio, Ferrara Sotto le Stelle e mostre ai Diamanti) danno a tutto il settore turistico incidendo in particolare sulle presenze e sui pernottamenti. “Nel triennio 2010-2012 le presenze giornaliere medie si sono attestate intorno alle mille unità. – rivela Stefano Bonnini di Unife- I mesi con il più basso afflusso di turisti si concentrano tra novembre e febbraio, mentre i mesi più turistici si sono dimostrati aprile, maggio, settembre e ottobre. In corrispondenza degli eventi big, in città si assiste ad un importante aumento del numero di arrivi e presenze che fanno raggiungere quota duemila ai pernottamenti giornalieri”.

“A campioni di turisti abbiamo fatto la domanda su quali fossero, a loro avviso, le carenze e le cose da migliorare a Ferrara.- spiega Fulvio Fortezza del Dipartimento di Economia di Unife- Tra le varie risposte abbiamo riscontrato la mancanza di qualche motivo in più per soggiornare qualche giorno in più, la scarsa garbatezza del personale alberghiero e ricettivo, l’inaccessibilità di molti luoghi d’arte per inagibilità e la scarsa promozione delle straordinarie tipicità enogastronomiche ferraresi che sono molto apprezzate dal turista. I punti di forza nella percezione del turista sono invece quella di una Ferrara a misura d’uomo e museo a cielo aperto”

Alla fine della presentazione, una tavola rotonda tra esponenti delle istituzioni ha tirato le somme del focus. Per l’assessore al Turismo del Comune di Comacchio Sergio Provasi “bisogna, oltre a farsi conoscere , farsi riconoscere”. Il vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto invece sottolinea come “i nostri sono tra i grandi eventi italiani che costano meno non solo per il pubblico ma soprattutto per il privato, sono eventi che ormai camminano da soli”. L’assessore provinciale al Turismo Marco Fabbri invece punta il dito verso l’opinione pubblica che deve essere la prima ad armarsi per migliorare l’accoglienza. “Bisogna puntare sulla voglia di fare accoglienza nell’opinione pubblica, ci vogliono cittadini ferraresi consci delle proprie bellezze e consapevoli che l’arrivo di più turisti vuol dire ricchezza per tutta la comunità. Il pubblico e il privato invece devono trovare soluzioni per portare il turista balneare a visitare Ferrara e l’entroterra. I sette eventi big di Ferrara- continua Fabbri- devono essere già nei programmi del vacanziere che viene al mare ai Lidi. Dobbiamo investire anche per rendere le nostre bellezze artistiche ancor più belle ed appetibili attraverso investimenti anche nel settore dell’archeologia”.

Matteo Ludergnani, vicepresidente del Consorzio Visit Ferrara punta il dito contro la scarsità di collegamenti. “Per il turista che vuol venire a Ferrara si presenta prima di tutto un problema di collegamenti: un pessimo collegamento ferroviario e gli autobus che non caricano le biciclette”. Per il direttore generale della Camera di Commercio di Ferrara Mauro Giannattasio è necessario invece “che le imprese presenti siano più efficienti e capaci di incrementare il valore territoriale”.

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