Dopo la manifestazione organizzata dai familiari e dagli amici del giovane Bruno Ruberto, morto in seguito a un incidente avvenuto in via Modena, arriva la protesta del Comitato per la Sicurezza Stradale “F. Paglierini”, che annuncia iniziative di sensibilizzazione sulla pericolosità di quel tratto di strada e punta il dito verso l'”inerzia degli entilocali preposti”. “Nulla – denuncia il Comitato – è stato fatto per almeno ‘provare’ a mettere in sicurezza quel tratto pericolosissimo di strada”.
Il Comitato si farà dunque promotore di iniziative, come quelle attuate negli anni scorsi sulla Statale Romea, coinvolgendo prioritariamente in una pubblica assemblea i residenti di via Montale e dell’intera zona, “costretta ogni giorno a fare i conti con un traffico e una pericolosità incredibili”. Il tutto “affinché, come fece allora il presidente nazionale dell’Anas, Ciucci, per la messa in sicurezza della Statale 309 Romea, il sindaco di Ferrara, ora anche presidente della Provincia, e gli assessori competenti, provinciale e comunale, si impegnino a dare una soluzione, in tempi rapidissimi, al problema. In questa e altre zone della città, dalle quali ci hanno telefonato dopo le notizie di stampa sulla manifestazione di martedì”. “E che nessuno si azzardi – avverte il Comitato – a dire che non ci sono fondi a disposizione. Dopo tutte le ruberie e gli sprechi che le cronache nazionali ci propinano quotidianamente, e denunciate perfino dallo stesso Presidente del Consiglio in carica; dai ministeri fino alle Regioni e a molti Comuni d’Italia”.
La prima petizione con la quale si evidenziava la pericolosità dell’incrocio e del tratto di via Modena in questione risale al 2008 e il primo firmatario fu proprio il padre di Bruno Ruberto. Come ricorda il Comitato, “la Provincia – che aveva e ha la competenza sulla strada – neppure rispose alla sollecitazione giratale dal Comune di Ferrara che ricevette la petizione, mentre aveva fondi da buttare dalla finestra, nel 2010, per 300mila euro, per le “Emozioni Tipiche Garantite”, ovvero buste di carta gonfiate con… l’aria di Ferrara (tra l’altro tra le più inquinate d’Italia, considerata l’altissima incidenza di morti per tumori, oltre che di morti per incidenti stradali)”. Il Comitato Paglierini non esclude di organizzare eventualmente una ulteriore manifestazione “che “costringa” a riflettere su cosa significhi essere arrivati al… 2014 e avere una Città – Patrimonio mondiale dell’Unesco (sic!) – priva di una circonvallazione degna di tale definizione”.
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