Cronaca
21 Ottobre 2014
Il padre di Bruno: “Nel 2008 segnalammo la pericolosità al Comune, senza risposta”

“Via Modena bollettino di guerra”

di Redazione | 2 min

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Una manifestazione per ricordare una giovane vita spezzata quella che si è svolta in Via Modena alle 10.30, in prossimità di Via Eugenio Montale, dove il ventenne Bruno Ruberto perse la vita attraversando la strada in quel maledetto lunedì 21 luglio 2014, a seguito di una collisione con un’Opel Corsa condotta da un ventiduenne.

Un’iniziativa caratterizzata dalla numerosa presenza di molti amici del ragazzo e dall’indignazione dei residenti per l’elevata pericolosità del tratto stradale. Presente anche Daniele Coletta, padre di Marco di Tamara, annegato a 22 anni a causa di un incidente stradale il 9 settembre 2005 quando, guidando la sua vettura, finì dentro il canale di scolo che costeggia Via Raffanello a Ferrara.

Coletta ha speso delle parole amare, rivolte ai membri dell’amministrazione, tutti assenti all’iniziativa, per ricordare la vita di Ruberto: “Sono venuto qui per portare la mia solidarietà ma purtroppo non c’è rispetto per chi muore, viene calpestata la dignità e nel frattempo la sua pratica viene chiusa. Ci si trincererà sempre dietro la frase ‘doveva stare più attento’”.

Risale solo a domenica l’ultimo incidente sul tratto di strada in cui è stato investito Ruberto Bruno, quando, a seguito di uno scontro tra automobili, una di esse è stata spinta all’interno della pista ciclabile, al momento fortunatamente sgombra di pedoni e biciclette.

“Ogni volta che attraversava la strada diceva che aveva paura, sapeva che il tratto era pericoloso” racconta Giacomo Rizzati, un amico di Ruberto.

“E’ una strada lasciata a se stessa, in balia di chi la percorre ad elevata velocità ed ormai sta diventando un vero e proprio bollettino di guerra – ha spiegato il padre del ragazzo investito lo scorso luglio -. Non bastano i deterrenti, servono le maniere forti, urge un intervento dell’amministrazione: un tutor, dei velox. Fino a quando questo non accadrà la situazione non potrà cambiare. Risale al 2008 l’esposto che avevamo fatto rivolto al Comune, in cui denunciavamo la pericolosità del tratto stradale ma è stato protocollato e nulla è stato realizzato”.

Ad affiancare le parole del padre ci sono state anche quelle di Luigi Cianilli, presidente del “Comitato per la sicurezza stradale Fernando Paglierini”, il quale ha ricordato che dal 1998 sono 1.078 i morti, in seguito ad incidenti, sulle strade ferraresi.

“Solo a Ferrara risultano 11,2 decessi ogni 100.000 abitanti mentre per la Regione Emilia Romagna 8,6, la Campania ha numeri molto più bassi: 3,82 e la sola provincia di Napoli 3,13.”

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