Economia e Lavoro
10 Settembre 2014
La denuncia dei sindacati che chiedono ora un nuovo tavolo di trattativa

Carife: “Personale dimezzato rispetto agli accordi”

di Daniele Oppo | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERA“La diminuzione di dipendenti è circa il doppio di quella concordata nell’accordo del 27 novembre 2013, e risulta anche maggiore delle richieste iniziali dei Commissari, pari a 245 esuberi di risorse e 50 esuberi di ruolo”. È la denuncia delle rappresentanze sindacali della Cassa di Risparmio di Ferrara (DirCredito, Fiba Cisl e Ugl Credito) che chiedono ora di rivedere l’accordo, in particolare per quanto riguarda le giornate di solidarietà.

“I dati sui costi del personale, oggetto di molteplici richieste che sono state esaudite faticosamente e peraltro in modo parziale, da cui lo stato di agitazione che rimane ancora in essere , ci hanno consentito di valutare – scrivono i sindacati – che l’insieme di queste misure ha comportato il conseguimento di risparmi molto superiori a quelli ipotizzati in sede di trattativa, ed in ottica prospettica ancora maggiori. A tutt’oggi infatti l’organico del gruppo risulta essere diminuito di circa 340 Full Time Equivalent, tenendo presente le uscite di personale (che ammontano complessivamente a circa 295 risorse), la riduzione dovuta ai nuovi part-time ed i 59 esuberi di ruolo comunicati dall’azienda. Precisiamo peraltro che tra le uscite vi sono stati ben 7 dirigenti, tra i quali 2 ex direttori generali (Carife e Cflf), pertanto con un impatto economico molto significativo”.

Nell’accordo 2013 le parti “concordarono una riduzione dell’organico di circa 146 persone attraverso gli strumenti contrattuali, i quali sarebbero stati finanziati dal rimanente personale anche mediante la sottoscrizione di un rilevante numero di giornate di solidarietà dal 2014 al 2018. A questo – rilevano i sindacati –  fu aggiunto il taglio degli stipendi e dei benefit ai dirigenti. Ad un anno di distanza, il pacchetto di misure che era stato ipotizzato è stato quasi interamente concluso, rimane solo l’esodo di due dirigenti, per i quali i commissari non hanno ancora indicato la data di fuoriuscita. Nel frattempo, oltre a quanto già negli accordi, sono giunte a compimento altre operazioni straordinarie, ovvero la cessione di Banca Farnese e degli sportelli di Milano, Forlì, Cesena e della zona di Roma, nonché dimissioni/cessazioni nel Gruppo per un totale di ulteriori circa 150 persone fuoriuscite”.

Una situazione complessiva nella quale i sindacati rilevano una diminuzione dei dipendenti doppia rispetto a quanto concordato nel 2013 e che li porta a chiedere la convocazione di un tavolo unitario entro le prossime due settimane per avviare immediatamente una trattativa finalizzata a definire il rientro di Carife Sei in Carife, riconfermare integralmente il contratto integrativo aziendale vigente (in scadenza il a fine anno), eliminare con decorrenza dal primo gennaio 2015 l’efficacia degli articoli dell’accordo 2013 relativi alle giornate di solidarietà, al blocco dello straordinario, alla mobilità territoriale e al demansionamento in deroga all’art. 2103 del Codice Civile.

“Negli ultimi giorni – affermano le rappresentanze sindacali – sulla stampa si è discusso delle opere d’arte di proprietà della Cassa di Risparmio di Ferrara. Riteniamo che la salvaguardia del patrimonio artistico territoriale sia di assoluta rilevanza, ma invitiamo altresì le istituzioni a riflettere sul fatto che la cessione del controllo della banca comporterebbe ben altre e più gravi conseguenze per il territorio. Invitiamo tutti gli attori politici, economici e sociali a fare quadrato a difesa della Banca e ad esigere dall’Organo Commissariale la trasparenza che i 900 dipendenti, i 28.000 azionisti ed i 100.000 clienti meritano”.

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