Comacchio
30 Luglio 2014
Rizzati: "La raccolta dell’acqua piovana è diversa per alcune aree di Comacchio". Rossetti (Prc): "Ora tocca al Consorzio di Bonifica"

Allagamento, Legambiente: “La rete di scolo non funziona”

di Redazione | 4 min

bbbunnamed (15)Comacchio. “Viste le innumerevole volte che Comacchio, San Giuseppe, Lido degli Estensi e gli altri Lidi hanno subito allagamenti, il circolo Legambiente Delta del Po ritiene che le dotazioni infrastrutturali fognario-depurative non abbiano subito miglioramenti da anni”. È con queste parole che il presidente del circolo Marino Rizzati interviene a proposito del nubifragio che ha colpito la riviera Adriatica lo scorso sabato e che ha provocato molti danni nel territorio di Comacchio.

In una nota inviata al sindaco del Comune di Comacchio Marco Fabbri, al direttore generale dell’azienda Cadf di Codigoro Silvio Stricchi e al consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, Legambiente fa il punto della situazione riferendo che “le amministrazioni succedutesi in questi anni non hanno prestato molta attenzione alla salvaguardia e difesa del territorio da mareggiate, da allagamenti e dalla costante subsidenza, bensì hanno rivolto la loro attenzione alla edificabilità rimuovendo con troppa facilità il vincolo idrogeologico “.

“Anche Cadf ha più volte ammesso – spiega Rizzati riferendosi alla richiesta per la realizzazione di un impianto di biogas utilizzando i fanghi del depuratore comunale di Comacchio di via Marina – che il sistema fognario e lo stesso depuratore non sono adeguati a ricevere in sicurezza contemporaneamente le acque bianche e nere in caso di emergenza, e in molti casi viene fatto il ricorso allo sfioro”. A questo proposito è “necessario arrivare a delle soluzioni” partendo da una “interpretazione dei dati raccolti dal monitoraggio ancora in corso delle diverse acque che confluiscono in mare dall’entroterra bonificata del Ferrarese”. Un tema tornato alla ribalta l’anno scorso quando la balneazione su un tratto di costa è stato sospeso per alcuni giorni per la presenza di una concentrazione batterica superiore alla norma, “che portò l’attenzione alla composizione delle acque di scolo dei canali che raccolgono le acque di bonifica e degli allevamenti (zona Pega-Mezzano-Isola)”.

Per quanto riguarda la bufera di questo fine settimana, il presidente ed un socio di Legambiente sono andati a Comacchio per vedere di persona i danni del maltempo. “Attraversando via Zappata abbiamo visto defluire l’acqua della pioggia velocemente – racconta Rizzati – mentre in piazza XX Settembre il defluire è stato più lento tanto che l’acqua ha invaso alcuni negozi”. Ancora più critica la situazione riportata in via Mons. Manfrini e in via Buonafede che “hanno avuto molta difficoltà nel vedere defluire l’acqua piovana, la quale ha allagato diverse abitazioni e attività commerciali. In questa area è la quarta volta, in pochi anni, che avvengono allagamenti e che provocano danni nei piano terra delle case”.

“Probabilmente la raccolta dell’acqua piovana è diversa per alcune aree del centro storico – deduce il presidente di Legambiente – dovuta alla vetustà dell’impianto di scolo o ad ostruzioni che ne rallentano il deflusso. Dato che probabilmente qualcosa non funziona nella rete di scolo delle acque piovane, ci auguriamo che chi di dovere verifichi rapidamente così da evitare, con le prossime piogge, il ripetersi delle stesse problematiche”.

Dello stesso parere anche Andrea Rossetti, segretario del Partito Rifondazione Comunista di Comacchio, secondo cui “il sistema di scolo del nostro territorio non risulta efficace dato che è bastata un ora di pioggia battente per far accumulare acqua in quantità sia a Comacchio che sui lidi”. “Sono ormai parecchi anni che il Prc pone all’attenzione della Regione e delle istituzioni il problema della tassa di scolo non dovuta ma richiesta ai cittadini” afferma Rossetti, che porta ad esempio l’ultima interrogazione alla Regione del consigliere regionale Roberto Sconciaforni.

“A fine marzo la giunta regionale si è riunita – ricorda il segretario del Prc – producendo una delibera sulle tanto attese linee guida per la predisposizione dei piani di classifica da parte dei Consorzi di Bonifica. Siamo ormai a fine luglio e mancano solo 2 mesi alla fine di quei famosi 180 giorni di tempo dati ai Consorzi, che si spera non diventino un anno. Ad aprile nelle case dei comacchiesi puntuali sono comparsi i bollettini per il pagamento della tassa di scolo, speriamo che questa puntualità sia rispettata anche nella stesura dei piani di classifica, che ancora oggi rimangono un mistero visto che nel territorio questo balzello si paga a macchia di leopardo”.

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