Politica
15 Aprile 2014
Dura critica di Tavolazzi alla campagna elettorale del primo cittadino: "Vergognosa manipolazione informativa"

Tagliani e la “bufala elettorale” del debito

di Redazione | 3 min

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tavolazzi consiglioPrima si produce il debito, poi lo si riduce con i soldi dei ferraresi e si sbandiera il risultato in campagna elettorale. E’ questo in sintesi il ragionamento che sta alla base delle dure critiche del consigliere Ppf Valentino Tavolazzi al sindaco Tiziano Tagliani e a quella che definisce “la manipolazione informativa più vergognosa”.

Di tutta la campagna elettorale dell’attuale primo cittadino a Tavolazzi infastidisce in particolare proprio il messaggio sul debito. Debito che è stato realmente diminuito, conferma l’ex city manager, per il quale non è però tollerabile “la manipolazione informativa più vergognosa, quella di tacere che quel debito di decine di milioni di euro, il cui pagamento è stato scaricato sui ferraresi, anche meno abbienti, lo hanno fatto proprio Tagliani da vicesindaco, Marattin da consigliere comunale, il Pd tutto, partito unico di governo a Ferrara”.

“Prescindo – spiega Tavolazzi – anche dalla avvilente considerazione (per Tagliani), che tale diminuzione consegue non a salti pindarici, ma al regolare pagamento delle rate di mutuo da parte dei ferraresi, al rimborso anticipato (7 milioni circa) da tardiva svendita delle azioni Hera, al ridimensionamento degli investimenti”.

A conferma di quanto sostiene, Tavolazzi fa presente che chiunque può constatare l’andamento del debito comunale a pagina 58 della relazione di bilancio consuntivo 2013 http://www.comune.fe.it/attach/partecipazioni/docs/BILANCI/presentazione_consuntivo_2013_sito.pdf. “Tra il 1999 e il 2003, quando Tagliani era vicesindaco – continua il consigliere di opposizione – il debito passò da 125 milioni a oltre 160 (+35). Il forte aumento fu dovuto anche ad investimenti sbagliati e a sprechi. Grazie all’incasso della svendita di Agea a Hera nel 2004 (vecchio cadeau di Tagliani), il debito crollò a 125 milioni. Un minuto dopo il Pd ricominciò a spendere e a sprecare, tant’è che tra il 2004 e il 2009 il debito risalì da 125 a 167 milioni (+42)”. Per Tavolazzi l’artefice di quell’incremento fu proprio Tagliani, come vicesindaco del secondo mandato Sateriale, tra il 2004 e il 2005. Sempre Tagliani “poi andò in regione ad organizzare le porcate di Cona, della chiusura del Sant’Anna e del Salice”.

“Ma la bufala elettorale di Tagliani – incalza Tavolazzi – sta nel fatto che a deliberare quell’abnorme aumento del debito tra il 2004 e il 2009, fu proprio colui che oggi si pavoneggia per aver ereditato, da figlio (politico), gli errori commessi dai padri: l’assessore allo sbilancio Marattin. Nei 5 anni di maggiore creazione di nuovo debito (2004-09) egli era seduto nei banchi consiliari del Pd (Ds), approvava i bilanci che deliberavano nuovi mutui, interveniva a sostegno di ogni euro di quell’aumento debitorio (oltre 40 milioni). Oggi tenta, goffamente, di scaricare quelle scelte sugli amministratori Pd ante 2009, tacendo che lui stesso ne faceva parte, oltretutto da tecnico della materia”.

“Incoerenza” e “faccia tosta” per Valentino Tavolazzi fanno il paio con un “deficit di capacità amministrativa e politica, che tanti guasti ha procurato alla città e ai ferraresi”.

“Tagliani – conclude il consigliere Ppf – non si rende conto di apparire ridicolo agli occhi delle famiglie in difficoltà, chiamate a pagare quei debiti, o degli imprenditori, che sull’altare della riduzione del debito hanno visto immolare gli investimenti, crollati a valori più che dimezzati rispetto alle precedenti legislature. Mentre bruciava decine di milioni nelle vicende Dexia, Lageder, azioni Hera, Fotovoltaico Spal/Cà Leona, Reti gas, contratti di servizio, Salice, il sindaco Tagliani ed il Pd imponevano lacrime e sangue ai ferraresi, anche per restituire alle banche e ai creditori finanziari, debiti che lui stesso e il Pd avevano fatto. Restiamo in attesa di un sussulto da parte dei candidati alternativi”.

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