Eventi e cultura
18 Marzo 2014
Migliaia di volumi prodotti dall'ente donati alle biblioteche italiane

I libri della Fondazione Carife ‘traslocano’

di Daniele Oppo | 3 min

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Da sinistra: Piero Puglioli, Francesca Zanardi, Franco Cazzola

Da sinistra: Piero Puglioli, Francesca Zanardi, Franco Cazzola

Il patrimonio librario prodotto nei 25 anni di esistenza della Fondazione Carife si appresta a compiere un viaggio nelle biblioteca nazionali e, in futuro, internazionali. La Fondazione ha infatti avviato un progetto di donazione ad alcune grandi biblioteche nazionali e alle più importanti biblioteche comunali – a partire da quelle situate in Emilia Romagna – dei volumi più significativi riguardanti la cultura ferrarese e finanziati o editi dalla Fondazione stessa.

“Molte biblioteche regionali e nazionali ci hanno chiesto negli anni i nostri volumi e questo ci ha fatto nascere l’idea di realizzare una distribuzione più articolata dei volumi che abbiamo a disposizione – spiega il presidente della Fondazione Piero Puglioli -. È un’iniziativa che ha la valenza di dare una maggiore visibilità alla cultura ferrarese sia in provincia che in ambito nazionale e internazionale, un segnale di vivacità e presenza nel mondo culturale anche al di là dei nostri confini”. Il progetto è stato affidato alla guida del professor Franco Cazzola, da poco consigliere della Fondazione: “Il primo passo è stato quello di fornire le biblioteche legate a Ferrara, come quelle dei territori della Romagna estense, controllando attraverso i sistemi informatici la presenza delle nostre pubblicazioni in queste realtà” spiega il professore. Al momento sono state individuate 39 biblioteche al di fuori del territorio provinciale e 60 al suo interno con un occhio di riguardo per le biblioteche nazionali. “Abbiamo selezionato 40 volumi, divisi in 5 scatoloni, per ogni biblioteca – spiega ancora Cazzola –  e circa 2500 libri sono già partiti per le biblioteche della provincia”. “È un investimento poco appariscente dal punto di vista della propaganda ma che lascia dei segni: la nostra produzione comparirà nelle schede delle biblioteche nazionali e probabilmente presto ci arriveranno richieste per altri volumi anche dall’estero”. I costi del progetto non sono ancora stati calcolati, ma dovrebbero riguardare quasi esclusivamente le spese per le operazioni di spedizione dei volumi, ottimizzate effettuando gli invii ai poli bibliotecari.

La Fondazione ha prodotto circa 200 titoli nell’arco di 20 anni, “un impegno che forse non avuto il risalto che avrebbe meritato” afferma la consigliera dell’ente Francesca Zanardi che ha ricordato le numerose collezioni finanziate e conservate che contano numerose pubblicazioni: dalla collana dedicata ai palazzi importanti di Ferrara a quella sulle chiese e i monasteri, dai volumi sulla Ferrara ebraica all’ultima pubblicazione di Paolo Ravenna (“La Sinagoga dei Sabbioni”), passando per le opere relative alla poesia dialettale, la scultura, il cinema, l’ambiente e l’agricoltura, le guide cittadine (come “Perché Ferrara è bella” di Carlo Bassi) e l’architettura.

In tempi di risorse economiche ridotte all’osso non sono previste nuove pubblicazioni al momento, ma il web offre alla Fondazione l’occasione per continuare con l’opera di diffusione della cultura contenendo i costi: Zanardi e Puglioli hanno anticipato la prossima apertura di un sito internet dedicato alla ceramica ferrarese e la probabile trasformazione della rivista della fondazione “Ferrara, voci di una città”, oggi in formato cartaceo, in una versione online.

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