Nel Comune di Ferrara quasi 5mila abitazioni non scaricano le proprie acque nere nella pubblica fognatura. A volte perché, pur passando davanti a casa, non vi si sono mai allacciate nonostante sia obbligatorio, altre volte perché la rete proprio non c’è. Si tratta soprattutto di case sparse, in un territorio che si estende per 404 chilometri quadrati e conta decine di frazioni. “Anno per anno andiamo ad aumentare la linea, con investimenti notevoli distribuiti tra Comune e Hera”, ha ricordato l’assessore all’Ambiente Rossella Zadro, anche se non è detto che nemmeno in un futuro lontano si arrivi a una copertura completa. “Il problema riguarda soprattutto le case sparse – ha affermato ancora –: quando ce ne sono tre nel raggio di un chilometro bisogna fare un’attenta valutazione costi/benefici. Insomma, come si fa a tirare la fogna fino là”.
È in ogni caso possibile scaricare le proprie acque reflue al di fuori della fognatura, ma non come pare a ciascuno, bensì seguendo precise modalità. E vale la pena ricordare che chi viene beccato a scaricare abusivamente (a volte è un vicino con cui non si va proprio d’accordo a segnalare la cosa a chi di dovere) rischia una multa dai 6mila ai 60mila euro.
Proprio per prevenire le sanzioni, allora, è stato firmato in Municipio un protocollo tra l’ente locale, le associazioni di categoria (Cna, Confartigianato, Unindustria, Legacoop) e gli ordini professionali (Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti, Agronomi e forestali, Geologi, Chimici). Il testo individua un “prezzo di riferimento da praticare agli utenti”, sarà depositato presso tutti i firmatari e reso pubblico sui rispettivi siti Internet.
Alessio Stabellini, responsabile Area tecnica del Servizio Ambiente del Comune, spiega che da una mappatura al momento ancora “spannometrica” sono emerse appunto 4.900 situazioni “meritevoli una verifica ulteriore, vuoi perché lì la fognatura non c’è, vuoi perché c’è ma non si capisce se l’abitazione è allacciata, vuoi perché nelle pertinenze ci sono scarichi”. Ma in questo numero potrebbero rientrare anche parecchie autorizzazioni scadute (durano quattro anni), “per le quali basta chiedere un rinnovo autocertificando che nulla è cambiato rispetto al momento in cui si è stati autorizzati a scaricare fuori dalla rete”.
Nei prossimi mesi saranno dunque migliaia le case in cui arriverà una lettera dal Comune in cui si inviterà a regolarizzare la propria situazione, ricordando che tre sono le alternative alla fogna autorizzabili: scarico in corpo idrico superficiale (canali, ovviamente previa depurazione), in subirrigazione (ossia al suolo, anche in questo caso dopo la dovuta depurazione) e in impianto di fitodepurazione (vasche con piante).
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com