Cronaca
22 Dicembre 2013
Dopo la segnalazione di Francesca Mattei, Cimarelli chiede di rendere accessibili i costi della documentazione

Ricerche storiche, il Comune rivedrà le tariffe

di Ruggero Veronese | 3 min

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admin-ajax (16)Potrebbe trovare presto una soluzione il caso, sollevato da Estense.com, riguardo ai costi per l’accesso e la riproduzione della documentazione storica conservata nella Biblioteca Ariostea e nell’Archivio Storico Comunale. Costi che per i normali ricercatori, spesso costretti a contribuire o a pagare di tasca propria per compiere ricerche accademiche anche non a scopo di lucro, si sono dimostrati inaccessibili e non in linea con la media italiana e non solo. Durante l’ultima riunione del consiglio comunale Luca Cimarelli, consigliere del gruppo Forza Italia, ha infatti proposto una risoluzione per impegnare il consiglio a modificare il regolamento di accesso per la documentazione, almeno nei casi in cui si tratti di ricerca divulgativa e non di pubblicazioni commerciali. E la risposta dell’assessore al bilancio Marattin ha aperto uno spiraglio che può dare fiducia ai ricercatori: nei prossimi mesi la commissione cultura si occuperà infatti di correggere la normativa.

Il caso era nato grazie alla segnalazione di Francesca Mattei, giovane architetto che collabora come ricercatrice per l’università di Venezia. La 32 enne ferrarese aveva richiesto alla biblioteca ariostea cinque disegni, da pubblicare recto e verso, più due fotoriproduzioni di un libro antico. Trovandosi di fronte a un conto assai salato: 490 euro di base, che potevano raggiungere addirittura gli 840 a seconda del computo degli addetti. Una cifra inaffrontabile per la ricercatrice, che sottolineava come in gran parte delle istituzioni italiane ed estere esistano forme di sgravo o di incentivo per chi promuove gratuitamente l’immagine della città e dei suoi beni artistici.

Cimarelli ha quindi portato la risoluzione in consiglio, dichiarando che sarebbe stato disposto a ritirarla a condizione che la questione fosse approfondita in un contesto specifico. Richiesta accolta dall’assessore Marattin, che ha affidato alla commissione cultura il compito di studiare la nuova normativa. Le richieste di Cimarelli, nello specifico, avvicinerebbero i costi di accesso alla documentazione con quelli presenti in altre città: sconto del 50% per le pubblicazioni scientifiche, non a scopo di lucro e con una tiratura fino a 600 copie. E totale esenzione per chi non ha le spalle coperte né dall’ente per cui svolge il lavoro di ricerca (il più delle volte un ateneo), né dalla casa editrice. La decisione da parte della giunta di affrontare il tema in una commissione ad hoc “servirà – riferisce Cimarelli – a fare in modo che non si verifichino abusi e per produrre un articolo studiato a fondo e che salvaguardi le categorie per cui è necessario, senza estenderlo a chi può avere interessi economici”.

Un’evoluzione della vicenda che potrebbe dare uno stimolo importante agli studi sulla storia e i monumenti di Ferrara, e che sta rapidamente trovando l’apertura delle forze politiche. Anche l’assessore alla cultura Massimo Maisto pochi giorni prima del consiglio, sentito sull’argomento da Estense.com, aveva preannunciato che “certamente attenuare i costi per i ricercatori e i soggetti più deboli è qualcosa su cui ragionare. Le tariffe in questo momento sono fissate anche per il prossimo anno, ma se mi viene fatto presente il problema sono assolutamente disponibile a portare la questione all’attenzione del consiglio”.

L’incognita riguarda ora le tempistiche: la condizione dettata da Cimarelli per ritirare la risoluzione era che il consiglio si occupasse della questione prima della fine della legislatura, prevista verso la metà del 2014. La speranza dei ricercatori, ora, è che la nuova tariffazione non trovi ostacoli nella commissione cultura che ne rallenterebbe di vari mesi l’entrata in vigore.

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